venerdì 5 ottobre 2007

Banche a confronto .

I due gruppi bancari a confronto .

L’altro giorno sono andato la Banco di Sicilia per pagare le tasse universitarie, preso il numero ed atteso il mio turno, giungo al cospetto della cassiera.

Pagato il dovuto all’Università di Messina, chiedo se hanno delle forme di risparmio. Mi informo sui libretti bancari e scopro che è meglio buttare i soldi nel cesso, mi propinano il conto corrente e quasi li mando a ‘fanculo, chiedo dei buoni e prima ancora di spiegarmi il prodotto mi chiedono la cifra da investirvi. Rispondo che non ho intenzione di firmare nulla se prima non ho una copia del contratto davanti, presa alla sprovvista la cassiera mi manda in ufficio.

Dall’impiegata dietro la scrivania, si ripete la stessa discussione, ma prima di tutto mi chiedono la cifra da investire. Sentono la mia età e provano a rifilarmi un conto corrente, rispondo che me ne sono scappato dal Credito Italiano e scopro che il Banco di Sicilia è entrato a far parte del gruppo Credito Italiano. Morale della favola chiedo quanto è il minimo taglio, mi sbilancio sulla quota minima e con la stessa leggerezza con cui parlavano di buoni da 2000 o 3000 € ( cifre mai viste in vita mia), mi buttano fuori dalla stanza.

Conclusione sulla Banca: Maleducati, cafoni, superficiali con i soldi altrui, minimalisti su ciò che vuol dire rischi e spese, non mi hanno dato neanche un prospetto informativo, in definitiva che ben venga la concorrenza in Italia della altre banche europee, così i soldi e le persone invece di buttarli fuori andranno a cercarli direttamente a casa.

Dubbioso e sconcertato dal comportamento nell’istituto di credito, attraverso la strada e fatti 200 m mi reco al locale ufficio postale. Trovo la grande signora D’Arrigo a cui espongo il mio problema, cosa voglio fare dei miei risparmi e la brutta esperienza che ho avuto in banca.

La signora è stata di una gentilezza inaudita, come al suo solito, comprensiva, tranquilla, ha capito che tipo di cliente sono e nel giro di 10 minuti ha realizzato tutte le mie aspettative. Inoltre mi ha rincuorato la mia fiducia nelle PosteIataliane come istituto di credito, per la serietà con cui si pone, con cui ti ascolta, con cui ti propone delle soluzioni alla tua portata, fermo restando che costi, rischi, copie di contratti, opuscoli su idee per il futuro e soprattutto la serenità di aver comprato qualcosa di serio ci sono tutti.

Conclusioni sulle PosteItaliane: Serietà, disponibilità, accortezza nel vendere, semplicità nel parlare e soprattutto quel loro lato umano nel trattarti, che rende il tutto ancora più invitante. Se vengono le altre banche europee in Italia, troveranno nelle poste un valido rivale di mercato, con cui doversi fare i conti per prender fette di mercato.

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