Ier sera mi arriva un telefonata di Livio, in cui mi proponeva:
Andiamo a totani?
Perso tra i moduli universitari da compilare, rispondo:
Si, ok!
La telefonata si conclude con l’appuntamento alle 19:30 sotto casa.
Scarichiamo l’attrezzatura dall’auto, variamo la barca ed inizia
Di lì a pochi minuti sento io strattonare la lenza, colpi secchi, forti. Tutto eccitato inizio il recupero, Livio mi mette in guardia nel mantenere un recupero costante, senza obiezioni seguo il consiglio. Le bracciate di lenza si susseguono, il filo sembra non finire mai, non si vede nulla nel nero mare, anche se abbiamo un faretto ad illuminarci.
Vedo come una macchia di inchiostro salire dalle profondità, brutta e orrenda, aperta come una stella di mare, ma nera. Chiedo:
Che faccio?
Buttalo in barca!!!!
Detto fatto, l’animale è in scialuppa, mentre schizza acqua dappertutto. Viene slamato e l’esca risistemata. Speranzosi ributtiamo i londri in acqua.
Niente per il resto della serata. Facciamo varie battute tra il sottoriva ed il largo, ma nulla. Ci avventuriamo a largo, ma dopo un po’ dobbiamo recuperare perché in lontananza sentiamo la motovedetta della guardia costiera, pescare totani con la lenza è legale, ma decidiamo di sgommare a tutto gas a riva.
Messa in secco la barca e caricata l’attrezzatura in auto, torniamo alle nostre case. Mio padre che all’andata mi ha detto:
Chi arriva per primo accende la graticola per arrostire il pesce. Alla fine si è rimangiato tutto di fronte a questo totano da me catturato. Il primo! Eh! Eh! Eh! : - )
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