domenica 7 giugno 2009

Armiamoci e partite .

Locandina dell'omonimo film.
La mia esperienza in ambito associativo ed umano mi ha permesso di veder passare molte volte figure sul ponte della vita che sposavano la filosofia dell'armiamoci e partite. In cosa consiste? Cercherò di esprimere il mio punto di vista.
Tutto parte dal presentarsi di un problema, un evento negativo da superare o un traguardo positivo da raggiungere, dove si vuole raggiungere un obiettivo, in pratica un qualcosa dove più persone sono coinvolte a convergere su un unico traguardo.
Sul cosa raggiungere esce fuori la megalomania dei buoni propositi, escono fuori i sogni più repressi delle persone, tutto quello che non si è riuscito a concludere nella propria esistenza privata viene messo fuori e gettato sul piatto della discussione. Sempre sul piatto si escono dei principi nobili, intenzioni buone, si comincia a volteggiare in un valzer di buoni propositi dove se uno propone come buono proposito “1”, l'altro gli fa eco con “2”, innescandosi un rischioso rialzo del buonismo che punta a traguardi che si allontanano ad ogni puntata di buoni propositi. I traguardi si fanno sempre più lontani, magari si puntano a quelli visti in TV, magari di altri paesi o città come Roma o Milano, che si vorrebbe emulare sul posto scordandosi dove si è.
Quando poi le lingue diventano secche ed impastate, i cervelli ebbri di esaltazione, il posacenere colmo di mozziconi di sigarette e si ha il cervello che non sa più rispondere alle semplici domande per poter fare : Chi? Dove ? Quando ? Perché? A quel punto c'è la partenza. Tutti abbandonano il posto, convinti che “QUALCUNO” si prenderà carico di trasformare in realtà le troiate mentali sparate per ore di fila. Fermo restando che le persone interessate stesse che l'hanno sparata più grossa, se la faranno alla larga, pensando che quelli che sono stati in silenzio faranno.
Ieri era un po il gioco del ceto dirigente che progettava e lasciava ai ceti sottostanti la realizzazione. Oggi tutti, ma proprio tutti progettano ( o meglio fanno a gara a spararla più grossa ) credendo che altri mettano in pratica le loro idee partorite. Peccato che la gente sogna sogni collettivi piccoli a dimensioni personali e l'epoca dei sogni collettivi condivisi basata sulla collaborazione e sull'ognuno fa la sua parte, dove chi progetta punta a cose reali e necessarie alla realtà locale e chi fa da la sua disponibilità, è bella e passata.
Chiudo con un aforisma letto su un gruppo di Facebook di sostegno e che sintetizza la filosofia dell'armiamoci e partite:

Amici di NOME statele accanto, non lasciatela mai sola, fatela svagare anche se la sua mente avrà un pensiero fisso.

Chi ha scritto si ammanta di buoni propositi dicendo ad altri cosa fare, autoescludendosi dalla realizzazione, perché ci sono delle scuse da tirar in ballo per tirarsi fuori dalla realizzazione delle cose da fare proposte.

L'immagine appartiene al rispettivo proprietario.

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