venerdì 9 aprile 2010

Discorsi .


Prendete due persone che non si parlano da molto tempo e lasciate che l'occasione permetta che si incontrino. Magari in una casa vuota dove prima c'erano i genitori ed ora non ci sono. Lasciate che una di questa persona inviti l'altra a prendersi un caffè, magari visto l'orario un decaffeinato. L'altro chiede se c'è dell'orzo e voi per la prima volta lo provate a cucinare, forse sarà buono.
Vi mettete a parlare entrambi, ma già dalle prime battute c'è qualcosa che non vi quadra: voi parlate di lati umani doloranti e l'altro vi parla di Patologie. Voi esponete il lungo e travagliato percorso fatto, di cui portate di sopra tutte le cicatrici e l'altro mette in dubbio tutto tanto che sembra palese che se o gli tirate fuori il certificato con firma dello specialista, carta intestata e marca da bollo o l'altro non riesce a capirvi.
Lasciate che l'altro inizi a scambiare 29 anni per 30 e perdeteci tutto il tempo possibile a fargli capire che 20 ≠ 30, 25 ≠ 30, 29 e 6 mesi ≠ 30, 19 ≠ 30 . Perdete/investite tutto il tempo necessario per fargli fare questi piccoli calcoli matematici e cercate di andare avanti nella discussione.
Cercate di prendere il lato umano delle cose, con chi avete davanti condividete molti geni e siete cresciuti nello stesso ambiente, cercate di focalizzare il problema di base: che a parole siam tutti bravi ma a fatti non c'è nulla nell'ambiente in cui vi trovate.
Vedete che chi è dall'altra parte tira fuori i soliti aneddoti personali nati da una serie di evenienze spiacevoli che si vogliono sbandierare per gesta eroiche; rispondete che della propaganda sovietica del mito del soldato ivanof non ve ne catafotte una minchia e che il succo del discorso è lo stesso: che ti sparino o se vi si conficca una pallottola dentro le carni, alla fine siete sempre morto.
Alteratevi pure ed alzate il tono della voce e con vostra grande gioia e sorpresa scoprite che l'altro stavolta non si incazza, anzi, tiene il controllo e continua imperturbata la discussione.
Apprezzate il gesto, ma chiarite che a focalizzarsi e imputarsi su un piccolo punto nero, stretto, buoio, freddo, inutile e fastidioso e pretendere che sia la realtà, non vi sembra una idea tanto sana.
Riprendete il discorso, ma appena accennate al concetto che in questa casa non c'è mai stato spazio e l'altro parte con l'arte oratoria e denigra quello che dite, fate notare che non siete in un dibattimento pubblico/tribunale e che a voi non ve ne catafotte una minchia dell'arte oratoria e che non riuscite neanche ad esprimere un concetto.
Forti di questo punto fate come il rospo: L'acqua non vi convince? Lasciatela scorrere via, è inutile che vi avventurate in una discussione assurda fatta di tesi e controtesi, di morale e di stupidità umana all'ennesima potenza. Lasciatelo stare non è roba per voi.
Lanciate una pietra di umanità e ricordate il bel gesto inaspettato fattovi da una persona cara che in silenzio è entrata in casa per portarvi sole, mare e tanta vita e non vi vergognate di commuovervi per il gesto bello che vi ha fatto.
Appena inizia il solito balletto di: sigaretta, caffè e camminata; le acque si sono calmate.
Dopo un ascolto sordo ritornate a parlare e fate notare che la vostra strada ve la state facendo e chi vi da una mano lo apprezzate e di chi non vi aiuta ne apprezzate pure il no. Certo è che chi vi carica una manganellata nelle gambe è invitato a prendersi le sue responsabilità.
Aspettatevi una snocciolatura di massime morali e sure coraniche, su cosa è e non è lecito fare ( per gli altri, non per chi le dice).
Lasciatelo perdere, chiudete la deviazione presa dalla discussione e riportatela sull'argomento che vi interessa, cioè che voi la vostra strada ve la state facendo e che siete fortunati ad avere accanto una persona cara.
Fate notare che la strada si fa in base a quello che c'è, che non potete aspettare che muoiano i nonni o vostro fratello liberi la casa dei nonni sopra o sotto, che i vostri genitori muoiano e lascino la casa che si sono comprati con i sacrifici di una vita. Lasciate stare pure il passato e condividete il punto che all'epoca o c'era la bombola a gas per far saltare in aria la casa, oppure c'era il coltello per sgozzarli nottetempo ma che la cosa già ad un adolescente sembrava troppo adolescenziale, assaporate il silenzio altrui e fate notare che nel bene e nel male, con quello che avete, siete riusciti a fare miracoli, nonostante tutti si siano riversati contro.
Per chiudere il discorso aspettatevi una parabola evangelica sull'interruzione di gravidanza e che l'ignoranza altrui la chiami “omicidio del proprio figlio”,lasciate perdere la standardizzazione sovietica dei parametri tendenti a fare di tutta un erba un fascio e chiarite un punto di partenza “la condivisione della contraccezione come bene comune”, non scendete troppo nei particolari in cui l'altro vi vuole portare, ma tenete la barra dritta su un concetto “Un Terapista è un Professionista e non è una/un Ragazza/o” cioè una cosa è una Buttana, una cosa è una Puttana, una cosa è una Meretrice, una cosa è una Escort, una cosa è Troia. C'è una bella differenza tra tutte queste cose, hanno una matrice comune che è il ricevere un pagamento per un servizio reso, ma c'è una bella differenza tra l'una e l'altra. Forti di questa idea, e cioè che per ogni cosa c'è un nome, chiarite che voi una persona che non condivide il vostro obiettivo non la tenete accanto a voi, ma non vi fate prendere la mano dalla generalizzazione, ogni caso è un caso a se stante e d ogni storia se ne deve raccontare tutti i particolari, se no è una mezza verità. E la mezza verità dall'altra parte signori miei è una mezza bugia, quindi state attenti a quando vi si parlano di queste cose.
PS. Qua dentro ci sono tante, ma proprio tante discussioni da intraprendere che credo una decina di Post non possano basta, ne ho fatto una sintesi e mi perdoni il lettore se in certi passaggi non sono stato chiaro; vedrò di riprenderli più avanti ma credetemi che non è facile.




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