Capita...
Capita di trovarsi assorti nei propri calcoli o ragionamenti, riuscendo a volare con la mente sulle cose, guardarle da una visuale diversa e giungere dove altri non arrivano a trovare le soluzioni. Questo non per “super-poteri”, ma perché dotati di una sensibilità molto sottile e profonda che consente di sentire e percepire gli eventi con una intensità non comune.
Praticamente ti ritrovi a capire dove vuole andare a parare il discorso di una persona ad ¼ dall'inizio dello stesso, o magari capisci quasi subito dove arriverà la punizione o il colpo basso che chi hai davanti sta per infliggerti. Potrei continuare ad iosa con gli esempi, ma non soffermiamoci troppo.
Mentre chi ti sta attorno si dibatte tra tanti salti e salterelli, scorciatoie, giri e rigiri puliti e non, magari riesce a raggiungere con tranquillità la soluzione, ma dopo di te.
Raramente la compagna di viaggio per trovare la soluzione è la tranquillità, il più delle volte è l'ansia che fa capolino, ti avvolge in un rotolo di dolore, ma si sa che i compagni di viaggio non sempre riusciamo a sceglierceli e quindi ci tocca conviverci.
A volte si riesce a raggiungere la soluzione per la via che sembra la più ovvia, semplice, perché lineare, non troppo aggrovigliata, diretta, immediata, maledettamente sotto gli occhi di tutti ma che tutti non riescono a vedere. Ci sorprendiamo che gli altri non la vedano, ma tentenniamo.
Sostiamo un attimo prima di prenderla, in modo da annullare il vantaggio nella corsa della vita che per nostra gioia e croce abbiamo in dote dalla sensibilità. Tentenniamo e siamo dubbiosi, poi ci guardiamo attorno e vediamo che gli altri si avvicinano, raccogliamo la soluzione e riprendiamo il cammino, ma arriviamo al traguardo con una risicata manciata di secondi di anticipo, come se avessimo rubato qualcosa a qualcun altro.
Arriviamo prima alla soluzione, ma pochissimo prima degli altri, ma davvero poco, così poco che non riusciamo a sfruttare il traguardo raggiunto in anticipo e possiamo solo veder arrivare gli altri, magari mentre la nostra sorella ansia ci ha corroso fino a poco tempo prima mettendoci l'inferno dentro all'animo per correre.
Può essere una dote l'arrivare alla soluzione una manciata di momenti prima degli altri ? O è una condanna? Forse è uno strumento in più nella vita? O forse è un problema in più nelle cose, dato che cammina con sorella ansia? Il fatto è che certe volte rode profondamente l'essersi caricato della possibilità di raggiungere per primi alla soluzione e non riuscire ad avere quel vantaggio che magari ci si aspetterebbe per poter andare “meglio degli altri”.
Giungere pochissimo prima degli altri alla soluzione, bello? Mha...
Capita di trovarsi assorti nei propri calcoli o ragionamenti, riuscendo a volare con la mente sulle cose, guardarle da una visuale diversa e giungere dove altri non arrivano a trovare le soluzioni. Questo non per “super-poteri”, ma perché dotati di una sensibilità molto sottile e profonda che consente di sentire e percepire gli eventi con una intensità non comune.
Praticamente ti ritrovi a capire dove vuole andare a parare il discorso di una persona ad ¼ dall'inizio dello stesso, o magari capisci quasi subito dove arriverà la punizione o il colpo basso che chi hai davanti sta per infliggerti. Potrei continuare ad iosa con gli esempi, ma non soffermiamoci troppo.
Mentre chi ti sta attorno si dibatte tra tanti salti e salterelli, scorciatoie, giri e rigiri puliti e non, magari riesce a raggiungere con tranquillità la soluzione, ma dopo di te.
Raramente la compagna di viaggio per trovare la soluzione è la tranquillità, il più delle volte è l'ansia che fa capolino, ti avvolge in un rotolo di dolore, ma si sa che i compagni di viaggio non sempre riusciamo a sceglierceli e quindi ci tocca conviverci.
A volte si riesce a raggiungere la soluzione per la via che sembra la più ovvia, semplice, perché lineare, non troppo aggrovigliata, diretta, immediata, maledettamente sotto gli occhi di tutti ma che tutti non riescono a vedere. Ci sorprendiamo che gli altri non la vedano, ma tentenniamo.
Sostiamo un attimo prima di prenderla, in modo da annullare il vantaggio nella corsa della vita che per nostra gioia e croce abbiamo in dote dalla sensibilità. Tentenniamo e siamo dubbiosi, poi ci guardiamo attorno e vediamo che gli altri si avvicinano, raccogliamo la soluzione e riprendiamo il cammino, ma arriviamo al traguardo con una risicata manciata di secondi di anticipo, come se avessimo rubato qualcosa a qualcun altro.
Arriviamo prima alla soluzione, ma pochissimo prima degli altri, ma davvero poco, così poco che non riusciamo a sfruttare il traguardo raggiunto in anticipo e possiamo solo veder arrivare gli altri, magari mentre la nostra sorella ansia ci ha corroso fino a poco tempo prima mettendoci l'inferno dentro all'animo per correre.
Può essere una dote l'arrivare alla soluzione una manciata di momenti prima degli altri ? O è una condanna? Forse è uno strumento in più nella vita? O forse è un problema in più nelle cose, dato che cammina con sorella ansia? Il fatto è che certe volte rode profondamente l'essersi caricato della possibilità di raggiungere per primi alla soluzione e non riuscire ad avere quel vantaggio che magari ci si aspetterebbe per poter andare “meglio degli altri”.
Giungere pochissimo prima degli altri alla soluzione, bello? Mha...
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