Meglio
non aprire .
Era
il mese di Febbraio del corrente anno ed ero nella piazza mondiale di
Facebook, quando per caso mi imbattei su una immagine/link in cui
c'era riportato il volto di uno zombie, la scritta era "Storia
di uno zombie". Pensai tra me e me "Romero avrà
ricominciato a produrre film".
Come
accade nei casi in cui cui ci si vuol fare un'idea su di un
argomento, senza imbattere in argomentazioni di parte, consultai il
database di Wikipedia circa il regista. Scoprii che aveva prodotto
altri film oltra a "Il giorno dei morti viventi",
scoprendovi in quest'ultimo i piccoli spezzoni di storia nei titoli
di coda non proprio speranzosi come una superficiale visione del
finale suggeriva, con la barca che faceva vela verso un'isoletta,
dove avrebbero potuto ricominciare la loro esistenza il gruppo dei
protagonisti.
Mi
viene voglia di farmi paura. Voglia di vedere un film horror con gli
zombie, dato che mi fanno più paura. Ma non ho voglia di rivedere
gli stessi, per carità lasciamo stare "28 giorni dopo", il
protagonista mi ricorda Tommaso.
Tornai
sull'immagine ritraente lo zombie, vi cliccai e scoprì la webserie.
Ma lì scoprì pure che era un piccolo ramo collaterale di una serie
principale ben più organizzata, alias "The walking dead".
Cominiciai a cercare il webstreaming e poco dopo lo trovai. Paura,
tensione e quel senso di scifo acuto che una saga del genere può
contenere.
La
serie non è banale, ha una interessante prima puntata di lancio,
corposa e ben fatta, seguita da una serie di puntate successive
niente male. Il regista ha saputo prendere il meglio della
fiomografia zombie presente sulla piazza e fatto un collage, ma non
si è fermto ad un copia/incolla, anzi ha preso spunto dalle varie
idee per svilupparle e portare qualcosa di nuovo alla narrativa
zombie.
Faccio
un paio di esempi. L'inizio del protagonista in ospedale l'ha preso
da "28 giorni dopo", così come l'ambientazione in una
città apparentemente deserta, ma invasa dagli zombie.
La
spiegazione "scientifica" su come si sviluppa questa parte
zombie e cioè dopo la morte dal tronco dell'encefalo, è stato preso
dall' "Alba dei morti viventi" allorquando lo scienziato
allegrone, credeva di istruire la sua cavia Bob (uno zombie) a fare
quel che voleva.
Potrei
fare altri esempi tipo questi, ma l'oggetto non è scomporre il
collage nei suoi pezzi, dato che il regista li amalgama bene con una
storia originale. Il punto è trovare quei 5 minuti per focalizzare
quella mia necessità di farmi paura con i film zombie.
E'
stato come se avessi avuto una parte sensibile di me che cercava
spazio o risposte. Io di tutto puntiglio, invece di trovare un senso
a quello che chiedeva, ho preso a buttargli di sopra il nero della
paura generata dal guardare il telefim. All'incirca come quando mi
misi a vedere Survivors, solo che lì la paura non era così forte
perché mancavano gli zombie che terrorizzavano con lo splatter.
Morale
della favola, invece di trovare una rispsota a questa mia parte
dolorante, mi sono messo ad impaurirla e coprirla con strati di
paura, prima con il romanzo "Sopravvissuti", poi con il
telefilm "survivors", successivamente con "The walking
dead" e con la sua costola "Storia di uno zombie". Ora
prendo file e tempo per scrivere su questa mia parte che ho ricoperto
con paura.
Anche
se non è proprio così male, dato che in alcune parti del film mi
sono parzialmente rivisto nelle scene rappresentate. Bene o male come
mi è ricapitato in altri film, ma con quelli sugli zombie in
oparticolar modo. Che lo zombie non sia l'allegoria dei miei
familiari ?
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2 commenti:
Ciao Fabio!
Bella serie Walking Dead. Proprio come sospetti, ciò che la rende bella/interessante è che gli zombi sono solo un pretesto per analizzare comportamenti umani all'interno di situazioni disperate. Specifico soltanto che tutto trae origine da un fumetto indipendente americano dello stesso titolo, scritto da Robert Kirkman, un talentuoso giovane scrittore che proprio grazie a questa serie ha spiccato il volo verso le majors tipo Marvel e compagnia.
(Marco F.)
Ciao Marco, :-)
avevo sentito parlare della derivazione della serie dall'opera di Robert Kirkman. Il dubbio è se la produzione per la TV ha stravolto la storia originaria. Circa l'allegoria del non-morto per criticare la società contemporanea, George Andrew Romero docet.. :-D
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