domenica 28 luglio 2013

Serata De Andrè .

Sabato 27 Luglio 2013 al Castello di Milazzo.
Iersera giungo al castello di Milazzo per seguire la serata organizzata da Legambiente del Tirreno per De Andrè. Scelta un po ardua, dato che Io di solito De Andrè neanche lo caco di striscio, infatti quando lo vengo a sapere mesi or sono, lascio scorrere l'evento senza troppi complimenti o interessi.
Una sera, mentre uscivamo con Antonietta, Stefania ed Alessandra, incontro il caro Pippo Ruggeri che con la sua placidità e chiarezza mi espone l'evento. Interessante, dico tra me e me. Faccio 1 + 1 e penso di andarci con Alessandra. Mi espongo a Pippo e do la mia disponibilità, penso che ad Ale farebbe piacere e potrebbe essere un qualcosa che potremmo fare assieme e condividere.
Estendo l'invito a Stefania ed Etta. La prima aderisce, la seconda molla bidone ( NB: la solita bidonara ). Alessandra scopro che per la sera in questione non c'è, nel frattempo Elena mi fa venire a sapere la sua passione per De Andrè e la musica leggera in generale. Estendo l'invito anche ad Ele e partiamo per il castello.
Presi posti e sistematici, inizia la serata tra musica e testi di canzoni recitati in prosa. La famiglia Culicetto ( padre alla tastiera e figlia cantante ) hanno l'arduo compito di aprire la serata; lei con un voce che ancora deve maturare ed un fiato corto di cui si sente il risucchio ad ogni fine di strofa, lui troppo abituato a suonare in chiesa da organista.
Passa la parola al gruppo di Legambiente per introdurre i temi, la moglie di Pippo abile nel parlare affronta il tema di De Andrè con organicità e ponderatezza. Pippo dal canto suo affronta il tema sul campo umano senza storpiare, arriva Fabrizio del '68 ed inizia uno sproloquio che si protrarrà ad intervalli regolari per tutta la serata tra una esibizione e l'altra.
E' la volta delle muse che recitano i testi di De Andrè a poesia, una in particolare al centro del palco legge con trasporto le righe, differenziandosi dalle altre 2 o troppo ferree nel leggere o troppo caricate nell'interpretare.
Arrivano cantanti del comprensorio che si cimentano con i loro limiti sui testi, ma ci sono i D'amico (padre & figlio) che suonano divinamente i loro pezzi di De Andrè, oltre ad un meraviglioso Colapesce.
La serata già mi ha cominciato a scocciare e vorrei andarmene, mi fa male il sedere . Fortuna che c'è Stefania con cui mi sorreggo per affrontare gli imprevisti negativi, ma dall'altro lato ho una Elena eccitata e tutta presa dalle discussioni sulla cultura musicale di cui non brillo in acume. A ¾ del concerto Ele scompare, restiamo io e Stè, sbizzarrendoci a commentare e scherzare su gli ultimi malcapitati che si espongono sul palco. Risate e scherzi, colpi ai fianchi e vaffanculo riescono a farci tirare fino alla fine.
 Scattano gli applausi e siamo i primi ad alzarci, abbiamo fame e vorremmo papparci un kebab. Giriamo la proposta ad Ele, ma tutta presa ci deve raccontare di un ragazzo che vive male la cotta che ha per lei, fa orecchie da mercante e ci aggreghiamo ai sui amici: Annalisa, l'ex zito di Manuela ed un ragazzo che vedevo con Emiliano.
Arriviamo a morsi e spizzichi al monastero e mentre Io & Stèphy vogliamo andare a mangiare, gli altri non ne hanno per nulla voglia. Ele prova una mediazione, prendiamo qualcosa dai gazebo di Famulari; Io dopo l'esperienza della sera prima con il pitone a mappazza di pasta nello stomaco preferisco cambiar aria. Restiamo che ci vediamo dopo aver finito.
Rotta per Vaccarella, tra battute, risate, spiegazioni e confronti con la Stephy guadagniamo un bel posto dal Kebabbaro, inforcati gli stecchini inizia la guerra per intingere le patatine nelle salse, mentre i panini cadono a pezzi sotto i miei morsi tra le risate di entrambi.
Tornati al borgo rintracciamo Ele. Nel cercarla nella scalinata un dubbio mi nasce alimentato dalla stanchezza: Non è che sono seduti in un locale e passiamo le 2 di notte prima di tornar a casa? Provo a smorzare le ipotesi con Stephy, magari è qui sulle scale, ci aspetta e ce ne andiamo; oppure hanno finito e ce ne andiamo subito.
No, sono seduti al tavolo e consumano. Una cappa di fumo ci accoglie sotto il telone, la gola mi brucia, fortunatamente con Annalisa riusciamo a parlare di cucina arabo-mediterranea. La ragazza ma incede come un caterpillar e fa sfoggio della sua cultura. Ascolto ed annuisco, senza colpo ferire, provando un attimo a dire la mia sull'elaboratezza della cucina mediterranea, ma vengo subito fulminato da lei. Mamma mia..
L'ex zito di Manuela rompe lo schieramento, dopo una curiosità morbosa per i falsi positivi sviluppata da Elena, riferisce di voler andar a casa. Io colgo l'occasione dopo aver dribblato un Peppe Smedo incuriositosi del mio passato corso di laurea ed una Annalisa incuriosita da “Sei Dottore?”. Basta! Voglio andare a casa. Carico l'auto e vado a portare Elena a casa, alla quale si aggiunge Annalisa che continua a fare outing .
Un particolare, mentre parla un forte accento spagnolo si fa strada spinto dalla sua stanchezza. Chiedo delucidazioni e mi imposta un discorso sulla sua pregressa volontà di voler nascondere deliberatamente l'accento; il particolare mi inquieta e mi ricorda perchè all'epoca me la facevo alla larga da questa persona, mi sembrava falsa. Ad anni di distanza confermo la prima impressione di falsa, perchè una persona che vuole nascondere un particolare di se che poi di sicuro riemergerà, non è che volevo averci a che fare.
Il bus Berti lascia Elena a casa, Annalisa alla sua magione ed il piacere di tirare le somme della serata con Stephy si fa strada, mentre parcheggio sotto casa sua e ci salutiamo.
Appoggio la testa al cuscino che sono quasi le 3 e tra me e me mi maledico, domani, cioè oggi sarà una giornata difficile da smaltire.

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