lunedì 19 novembre 2007

Quando la gente pretende le cose mascherando il comando con l’educazione.

Colore mascherato, sarà un rosso comando od un rosa richiesta?

Oggi pomeriggio mi sono recato all’AVIS, volevo solo preparare il materiale per la conferenza di domani, ma mi sono ritrovato a sistemare anche la lista delle cartelle mediche per le visite di giovedì mattina.

Il lavoro è risultato più lungo del dovuto, sia perché la lista era lunga, poi c’erano delle pratiche socio incomplete ed una addirittura non si trovava. Quella “persa”, fortunatamente aveva subito una errata digitalizzazione, per cui trovato l’inghippo il problema si è risolto subito. Mi restavano tante altre cose da fare, ma ad un certo punto mi squilla il portone .

Rispondo aprendo e chiedo il motivo della visita. Mi trovo davanti un signore ( un vicino ) che mi chiede se gentilmente posso spostare il mio motorino dallo stallo del parcheggio, così può parcheggiare. Io un po’ scoraggiato per l’interruzione e con tutte le cose che ancora dovevo fare, rispondo educatamente ed allontanandomi:

- Sto lavorando. Se attende 5 minuti, le sposto il mezzo.

Il signore inizia a parlare, dicendo che mi comporto male, che uno viene a chiedere le cose con educazione e non mi devo permettere di rispondere in quella maniera, che lì il motorino non poteva stare, che avrebbe chiamato i vigili urbani e mi avrebbe fatto fare la multa.

Mi altero un po’ sulle ultime parole, mi volto e gli dico con garbo:

- Sto lavorando, se aspetti 5 minuti ti sposto il motorino.

Non l’avessi mai detto! Inizia ad urlare e a gesticolare le mani in aria dicendo nuovamente che lì il motore non ci poteva stare ( in sosta dentro la sagoma del parcheggio bianco ), che non avevo educazione, che mi avrebbe fatto fare la multa, che…

Mi incazzo come una bestia alle ultime parole e con gli occhi iniettati di sangue gli dico: La smetta di urlare, la smetta di alzare le mani, non ho tempo da perdere perché stò lavorando, se ha gentilezza di attendere 5 minuti gli sposto il mezzo, se no per me se ne può pure andare.

Nuovamente inizia la nenia, stavolta urlandomela dalla strada e rimarcando che mi avrebbe fatto fare la multa, che il motorino non poteva stare. A queste parole gli urlo un semplice: Si avanti scaltro, chiamali i vigili urbani e poi vediamo chi è il coglione che deve pagare la multa io o tu? A queste parole si è dileguato dentro la machina come un sorcio dentro la tana e non si è più visto.

Sono tornato al PC e trascorsi 5 minuti, nei quali ho potuto mettere un punto, mi sono alzato dalla postazione per spostare il mezzo.

Peccato che il Signore se ne era già andato…

Non c’è peggior cosa delle persone che pretendono le cose, mascherando il comando sotto le mentite spoglie di una richiesta gentile ….

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Fabiù questa è bella...ma perchè me le perdo tutte ste scene...Se c'èro io facevo il tifo per te e incominciavo a far vedere il lato aggressivo di me...!!!Pazienza...Se ti ricapita fai uno squillo non me lo perdo di sicuro lo spettacolo...Baci...Tvb...

Bucaniere_Melee ha detto...

Più che spettacolo era una loclae tragedia, non ti dico le vene delle tempie come mi pulsavano per la rabbia del comando. Stà gente, si presenta con l'educazione per celare un comando.