Gli orologi li avete portati indietro voi.. Come sempre
Ennesima scenetta teatrale/focolare: cerco di finire un capitolo prima di andare a tavola, ma questo non può essere. A porta chiusa, mentre cerco di studiare, prima vengo chiamato da dietro la porta, ma chi mi chiama è intelligente e mi lascia stare, così riesco a continuare.
Squilla il telefono, si mettono ad urlare dall’altra parte delle mura che mi vogliono al telefono. La prima, la seconda volta, la cosa mi da fastidio e da dietro la porta urlo che non muore nessuno se passano 5 minuti e chiamo dopo, dato che sto cercando di studiare.
Non contenti arriva la pietra dello scandalo, si apre la porta e per forza mi si deve dire che si sta andando a tavola.
Con la pazienza al lumicino mi alzo dal tavolo e me ne esco fuori casa. Non chiudo la porta, perché so che se la toccassi la sfascerei, quindi lascio perdere, qualcuno ci penserà.
Esco in strada ed il tempo sembra instabile, penso tra me e me “quasi – quasi arrivo dalla nonna”, fiducioso inizio ad incamminarmi.
Fatti i primi 10m, le prime gocce d’acqua mi bagnano la fronte. Penso che forse è solo una pioggerellina ( mi piace) e tiro dritto .
Giunto al Tono, l’acqua rinforza. Speranzoso che sia arrivato al suo culmine, continuo. Un conoscente si accosta con la macchina per darmi un passaggio, ma gentilmente rifiuto, ho solo voglia di starmene per i fatti miei.
Continuo la camminata, ma arrivato all’altezza del ristorante la Pignatta, devo cercare un riparo sotto l’albero. Arrivano fulmini, tuoni e vento, lascio il rifugio per ripararmi riparo sotto una tettoia.
Scampato un pochino, riprendo la strada per casa. Acqua manco li cani mi pela, strade trasformate in fiumi, scalinate diventate fontane, caditoie in cascate.
Squilla il telefono, si mettono ad urlare dall’altra parte delle mura che mi vogliono al telefono. La prima, la seconda volta, la cosa mi da fastidio e da dietro la porta urlo che non muore nessuno se passano 5 minuti e chiamo dopo, dato che sto cercando di studiare.
Non contenti arriva la pietra dello scandalo, si apre la porta e per forza mi si deve dire che si sta andando a tavola.
Con la pazienza al lumicino mi alzo dal tavolo e me ne esco fuori casa. Non chiudo la porta, perché so che se la toccassi la sfascerei, quindi lascio perdere, qualcuno ci penserà.
Esco in strada ed il tempo sembra instabile, penso tra me e me “quasi – quasi arrivo dalla nonna”, fiducioso inizio ad incamminarmi.
Fatti i primi 10m, le prime gocce d’acqua mi bagnano la fronte. Penso che forse è solo una pioggerellina ( mi piace) e tiro dritto .
Giunto al Tono, l’acqua rinforza. Speranzoso che sia arrivato al suo culmine, continuo. Un conoscente si accosta con la macchina per darmi un passaggio, ma gentilmente rifiuto, ho solo voglia di starmene per i fatti miei.
Continuo la camminata, ma arrivato all’altezza del ristorante la Pignatta, devo cercare un riparo sotto l’albero. Arrivano fulmini, tuoni e vento, lascio il rifugio per ripararmi riparo sotto una tettoia.
Scampato un pochino, riprendo la strada per casa. Acqua manco li cani mi pela, strade trasformate in fiumi, scalinate diventate fontane, caditoie in cascate.
Varcata la soglia esclamo: Posso finirmi il capitolo? Una voce moralista mi rimprovera: Chi ti ha impedito di farlo? Rispondo alterato: Se una persona cerca di restare raccolto è praticamente impossibile, perché c’è sempre qualcuno pronto a romperti i coglioni. Prontamente arriva la risposta: Peccato che l’abbia scelto tu di uscirtene. Peccato che tu debba fare sempre e solo il preciso SOLO con me, esclamo. Risposta: Sei tornati indietro di un anno!
Penso tra me e me: Sono tornato io indietro di un anno? Ma se in questa casa non si fa altro che parlare e ri-parlare e ri – ri - parlare ed ancora ri – ri – ri – parlare di cose vecchie, morte, passate e fracide da sempre: scuola superiore ( assenze dalla classe, rapporti, truffe, pianti, liti, urla, assenze di figure in casa ) , l’università ( esami, docenti, professori, tasse in LIRE, tesi di laurea, master ), militare ( selezioni, accademia, comando, colleghi e sottoposti da comandare) di mio fratello? E’ meglio quando si parla di quello nuovo che fa, ( anche se urla come un monaco sordo) piuttosto che sentire sempre lo stesso disco.. Che gente stronza ho accanto..
Penso tra me e me: Sono tornato io indietro di un anno? Ma se in questa casa non si fa altro che parlare e ri-parlare e ri – ri - parlare ed ancora ri – ri – ri – parlare di cose vecchie, morte, passate e fracide da sempre: scuola superiore ( assenze dalla classe, rapporti, truffe, pianti, liti, urla, assenze di figure in casa ) , l’università ( esami, docenti, professori, tasse in LIRE, tesi di laurea, master ), militare ( selezioni, accademia, comando, colleghi e sottoposti da comandare) di mio fratello? E’ meglio quando si parla di quello nuovo che fa, ( anche se urla come un monaco sordo) piuttosto che sentire sempre lo stesso disco.. Che gente stronza ho accanto..
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