Il mese scorso, per esser precisi il 29 di Settembre, con Briciola siamo andati a Taormina. Come sempre la città ha sfoggiato il fascino di perla dello Ionio, ma abbiamo cercato di rompere il solito schema nel visitarla, dandoci all’avventura.
Per mangiare un boccone ci siamo orientati verso il locale “ ‘Ccà tutti”, fatto di tavolini adagiati in una scalinata che dava sui resti di epoca romana. L’antipasto e l’insalata erano buoni, ma veder mangiare i tedeschi mi ha dato qualche dritta su come comportarmi la prossima volta: un bel boccale di birra fredda per accompagnare un gustoso panino alla piastra. Oltre alla scalinata, del locale mi hanno colpito le immagini dei bagni per i maschietti e le femminucce ( le fotografie sono riportate ), insieme al negozio di antiquariato nei presi: quello dove era stato avvistato il boss mafioso internazionale ….
La serata è continuata per corso Umberto I. Avevo voglia di cannoli e siamo entrati a “La casa del cannolo”, ma dei dolci neanche l’ombra, se non quello finto all’entrata. Ci sono rimasto un po’ male.
Nella piazza principale, la famosa terrazza sul mare dove ci sono tutti i locali più in, le persone si divertono a sedersi e guardare i passanti. C’era una chiesa aperta, la curiosità non mi ha lasciato finché non l’abbiamo visitata, era davvero bella.
La serata volgeva al termine, ma oltre ai vicoli stretti dove abbiamo parcheggiato ( un’ impresa ), non avevo visto nulla di nuovo ed interessante. Come al solito sono voluto uscire dal tradizionale percorso e buttarmi su strade nuove. Siamo stati subito ripagati da una via dove ogni balcone era pieno di teste di mori in terracotta, per poi passare ad un vicolo pieno affreschi nelle faccite delle case, ritraenti scene di vita quotidiana: il micio, la cesta di frutta, la porta di una casa, tanto per citarne alcuni.
Le sorprese non finiscono qua, l’occhio mi finì in un angolo della strada pieno di verde e delimitato da un cancello di ferro. La curiosità mi corrodeva, la voglia di scoprire cosa c’era mi esaltava ed alla fine ci siamo arrivati, era il “ Ginnasio Greco Romano naumachie”. Un giardino comunale stretto e lungo, pieno di fiori, dall’aria fresca e profumata, delimitato ad un lato da una fila di panchine, dall’altra parte da nicchie scavate nei muri. Un polmone verde nel cuore di Taormina, pieno di gatti, dove il silenzio era totale, sembrava di essere fuori dal mondo con il tempo essersi fermato. Su di una nicchia una volta contenete di sicuro una statua, ho dato un bacio a Briciola, tenerissimo.
La serata è volta al termine, la stanchezza si è fatta sentire e siamo tornati all’auto. Acceso il motore e presa l’autostrada, in meno di una ora siamo tornati a casa. Ci siamo lasciati una bella città quale Taormina alle spalle, ma Milazzo non ha nulla da invidiarle.
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