Io al locale ed il panino portato a casa .
La prima Panineria di Messina è stata Don Minico. Il locale sforna panini alla Disgraziata da far leccare i baffi, con cui potersi confrontare e godersela.
Domenica 01 Marzo ho inforcato il Vespone ed ho fatto rotta per il Colle San Rizzo, giunto in località 4 strade ho trovato il chiosco in questione. Donna Razzia mi ha domandato cosa desiderassi ed io prontamente ho risposto: Del pane di Don Minico! Incartato ed imbustato il prodotto, me lo sono portato a casa dove insieme ai miei a cena gli abbiamo fatto una bella festa.
Il panino in questione è fatto con prodotti tipici locali: poveri ma gustosi. Si parte dal pane, tipica pagnotta rotonda di panificazione montana, di quei pani che si devono mantenere morbidi per un paio di giorni. L'interno custodisce uno strato di melanzane sottolio, fette di pecorino e salame, giardiniera sottaceto e pomodori sottolio. Il tutto condito da olio santo che dà quel pizzico di gusto in più al pezzo. In pratica ce lo siamo mangiati in quattro e quatto - otto.
Altro piccolo tassello di questa terra, elemento caratteristico del posto, da gustare in loco, magari con un buon bicchiere di vino mentre in lontananza si scruta Messina immersa nello Ionio.
Per chi volesse approfondire l'argomento, il chiosco ha pure un suo sito web raggiungibile al seguente indirizzo:
Domenica 01 Marzo ho inforcato il Vespone ed ho fatto rotta per il Colle San Rizzo, giunto in località 4 strade ho trovato il chiosco in questione. Donna Razzia mi ha domandato cosa desiderassi ed io prontamente ho risposto: Del pane di Don Minico! Incartato ed imbustato il prodotto, me lo sono portato a casa dove insieme ai miei a cena gli abbiamo fatto una bella festa.
Il panino in questione è fatto con prodotti tipici locali: poveri ma gustosi. Si parte dal pane, tipica pagnotta rotonda di panificazione montana, di quei pani che si devono mantenere morbidi per un paio di giorni. L'interno custodisce uno strato di melanzane sottolio, fette di pecorino e salame, giardiniera sottaceto e pomodori sottolio. Il tutto condito da olio santo che dà quel pizzico di gusto in più al pezzo. In pratica ce lo siamo mangiati in quattro e quatto - otto.
Altro piccolo tassello di questa terra, elemento caratteristico del posto, da gustare in loco, magari con un buon bicchiere di vino mentre in lontananza si scruta Messina immersa nello Ionio.
Per chi volesse approfondire l'argomento, il chiosco ha pure un suo sito web raggiungibile al seguente indirizzo:
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