Sabato 28 esco con un amico a fare 4 passi per il Capo di Milazzo. Scherzi, risate e tante idee messe a confronto. Nonché racconti di esperienze vissute. Parliamo degli ultimi eventi accadutici, lui con prossimi progetti, io con esperienze realizzate, di cui una delle ultime condivisa con lui.
Racconto l'atipicità dell'evento, di come sia stato improvviso e senza alcun preavviso, le difficoltà nel realizzarlo, fatto di discussioni, appuntamenti, piccoli passi, momenti in cui si era molto presi dal realizzarlo, la carica e la voglia di riuscirci.
Finalmente l'obiettivo viene centrato, le condizioni ci sono tutte, si realizza grazie alla disponibilità delle parti ed il risultato è nostro. Sembrerebbe aprirsi una bella pagina, ma invece si chiude subito e per intero il cantiere aperto.
La chiusura improvvisa è stata la fase successiva che mi ha sorpreso, dove una volta raggiunto l'obiettivo ognuno per la propria strada. Ci sono restato male e l'ho condiviso con il mio amico.
Chi mi era accanto mi faceva notare che anche se si è centrato l'obiettivo una volta, non è detto che si debba centrare anche altre volte ( cosa che avrei gradito ), l'importante è esser riusciti a raggiungere un punto reale e concreto.
Forse dovrei riformulare il mio modo di ragionare in funzione degli obiettivi raggiunti, ed una volta arrivatici lasciarli scorrere via, per dedicarsi ad altro, piuttosto che concentrarmi sul ri-centramento del medesimo obiettivo nel tempo.
Esploratore o Stanziale ? Bel dilemma.
Racconto l'atipicità dell'evento, di come sia stato improvviso e senza alcun preavviso, le difficoltà nel realizzarlo, fatto di discussioni, appuntamenti, piccoli passi, momenti in cui si era molto presi dal realizzarlo, la carica e la voglia di riuscirci.
Finalmente l'obiettivo viene centrato, le condizioni ci sono tutte, si realizza grazie alla disponibilità delle parti ed il risultato è nostro. Sembrerebbe aprirsi una bella pagina, ma invece si chiude subito e per intero il cantiere aperto.
La chiusura improvvisa è stata la fase successiva che mi ha sorpreso, dove una volta raggiunto l'obiettivo ognuno per la propria strada. Ci sono restato male e l'ho condiviso con il mio amico.
Chi mi era accanto mi faceva notare che anche se si è centrato l'obiettivo una volta, non è detto che si debba centrare anche altre volte ( cosa che avrei gradito ), l'importante è esser riusciti a raggiungere un punto reale e concreto.
Forse dovrei riformulare il mio modo di ragionare in funzione degli obiettivi raggiunti, ed una volta arrivatici lasciarli scorrere via, per dedicarsi ad altro, piuttosto che concentrarmi sul ri-centramento del medesimo obiettivo nel tempo.
Esploratore o Stanziale ? Bel dilemma.
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