martedì 24 giugno 2014

Generosità .

Pag. 6 di “Milazzo Diario di Viaggio”.

Il ragazzo che ci guida, lui che è stato così cortese da prestare il proprio cappello alla mamma, racconta una storia che ha a che fare con la sua famiglia. Mi intenerisce, un po commuove. Sta dando a tutti noi, gratis, qualcosa che gli appartiene e ne apprezzo la generosità.

La storia è la seguente:

I miei nonni, sposini novelli, scesero a mare alla cala della “Rinella”. Vuoi per star da soli, vuoi per passare la giornata a mare, vuoi per altro. Scendere per i due fu facile, forse mia nonna era gravida di zio Nino e la passeggiata gli sarebbe servita per facilitare il parto. Una volta giunti in spiaggia e goduto il posto, non riuscirono più a trovar modo di risalire. Fu lì che il nonno dovette urlare, far gesti ed attirare l'attenzione dei pescatori che transitavano di lì per venire a farsi prendere e poter finalmente abbandonare la cala.

La storiella la raccontai in quel 19 agosto del 2013, quando con l'associazione AMA Camminare in Sintonia mi trovai a condurre un gruppo per la Fondazione Lucifero. Eravamo nei pressi di punta Mazza, dopo aver fatto capolino ai resti della baracca preistorica. Mi venne spontaneo raccontare la storiella ai partecipanti, un po come Pippo Napoli raccontava le sue radici storiche ai visitatori del Castello di Milazzo ed un po per esercitarmi all'arte oratoria del conduttore di gruppo.
Quel pezzo donato quel giorno, mesi dopo, me lo ritrovai servito davanti, da un'angolatura diversa e neutra. La cosa mi scombussolò un po, ma mi ritrovai un feed-back di una mia parte che presa nelle giuste dosi è una virtù, ma se abusata diventa una piaga dolorante: la generosità.
Diciamo che da quell'occasione in poi la mia generosità cerco di custodirla e metterci un freno. Non sempre porta cose buone questa virtù.

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