Un
tale Sdeu possedeva un'asina afflitta da tantissimi mali;
novantanove, per la precisione.
Si
racconta che un giorno, deciso a venderla, fece vedere la sfortunata
bestia ad un ipotetico acquirente. Questi, dopo averla attentamente
ispezionata, le alzò la coda. Ma, ahimè, oltre i novantanove mali,
scoprì che l'animale aveva anche il culo fradicio.
Nasce
dall'episodio l'espressione:
<<Ti
ridducisti comu a scecca i Sdeu … 99 mali e u culu fradiciu!>>,
detta comunemente, in tono scherzoso a proposito di persona che è
solita cantilenare una infinità di acciacchi.
Mattina,
poco prima del risveglio, le idee sono fluide, pulite e definite.
Scorrono, le afferri e riesci a comprenderle. Alcune affiorano. Tra
queste un particolare di un dente cariato di Lei, poi quello che gli
mancava nei molari, la dentatura pennellata di giallo nicotina e
caffeina. I capelli lunghi e a stoppa. Il pensiero va all'alito non
da fresie. Senza scordarsi della pelle del volto: inspessita, lucida,
dal colore plumbeo. I tratti del volto aggravati, marcati, forse dal
fumo, dal bere, dalle storie finite male e non seppellite. Almeno la
nostra l'avevo seppellita Io.
L'idea
della scecca di Sdeu vi affiora a canto, << Minchia!>>
esclamo tra me e me, << Fradicia comu a scecca i Sdeu era..>>.
Una risata allontana il tutto e la nuova mattinata può iniziare. Ora
ci rido su..
L'immagine
appartiene al rispettivo proprietario.
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