Suona la sveglia, la
solita, prima o poi mi dovrò decidere a cambiarla. Scappo in bagno
appena salto giù dal letto. Torno in stanza e la prima cosa è
alzare la serranda.
Un pezzo dei ferro
dalle tapparelle mi cade in testa, più impaurito dal rumore di
tonfo metallico che dolorante, mi sposto indietro. Raccolgo le idee
ed accendo la luce sul comò. E' un pezzo dei ganci interni della
serranda. “Poco male” dico tra me e me, “Dopo colazione lo
sistemo”.
Finito il pasto
mattutino, torno alle tapparelle. Fiducioso penso “E' solo uno, che
vuoi che sia”. Prendo la mia cassetta degli attrezzi ed inizio a
mettermi all'opera.
La situazione non si
prospetta delle più rosee. Più ganci si sono staccati ed uno è
rotto. Cerco i “nuovi” comprati ( non ricordo più quanti anni or
sono) ed inizio ad armeggiare con l'immancabile cacciavite a taglio e
le pinze, la mia preferita è quella con i becchi storti.
Allineo i ganci
usciti dagli incastri, sostituisco i rotti, sblocco i pezzi non
allineati e dopo una montagna di polvere vecchia finitami nelle mani
ed in faccia la tapparella è nuovamente funzionante.
Noto che i fermi di
fine corsa sono stati divelti. Era una delle cose che mi ero prefisso
di fare. “Mentre sono in ballo, balliamo!” una vocina dentro
suggerisce. Guardo com'è stata la riparazione nell'altra serranda
del balcone e decido di avventurarmi.
Il pezzo di legno
messo da parte a Palermo per non ricordo cosa, sbuca dalla cassetta e
farà al caso mio. Un breve consulto con mio padre e sono in garage a
tagliarlo. Tagliato e limato, lo rifinisco con la pomice e viene un
discreto lavoro. Nel frattempo ho avuto modo di parlare pure con una
vicina.
Tinteggio il legno
per non farlo saltare all'occhio, vado a montarlo e mi domando “Ma
non è meglio passargli una mano di flatting?”. Cerco la vernice,
ma invano. Inforcata la bici, direzione ferramenta. Forse sbaglio a
comprare il prodotto top a 12,00€ ma so che la vernice servirà
anche un domani per finire il lavoro ai remi del Kajak.
Tornato a casa
tinteggio i due parallelepipedi di legno e li lascio al sole. Avranno
modo di asciugarsi mentre pranzo. Alle 2 e mezza passate torno in
garage, prendo le rondelle ricavate dai precedente fermi, i nuovi
asciutti e passo a montarli. Una mezzoretta di lavoro, un'ultima
passata di vernice nella parte seduta per l'asciugatura del fermo ed
et voilà la serranda di 37 anni è nuovamente riparata e
funzionante.
Non nego il forte
scoramento presomi nel momento in cui ho capito che ci sarebbe voluto
un bel po per raggiungere la soluzione, senza scordarsi la sensazione
di privazione nel dover comprare la vernice. Fortunatamente gli
attrezzi ho usato in parte quelli di mio padre ed in parte i miei. Il
pezzo di legno veniva da Palermo, le viti sono state prese in
prestito e la rondella è stata recuperata da un precedente pezzo e
riadattata.
Il martedì non è
uno dei miei giorni migliori, lo vivo male e non mi sento proprio
bene. Sarà una coincidenza? O vorrà dire qualcosa? Forse che il
Lunedì lo posso affrontare con meno impeto, non partendo in quarta,
dato che la settimana è lunga e se mi sparo tutte le forze il primo
giorno i restanti 5 che faccio? Vegeto. Fortunatamente ieri mi sono
trattenuto un po, sentivo che stavo salendo dalla Domenica pomeriggio
all'imbrunire e che il giorno dopo correvo con le cose e con la
mente, testimone ne è la montagna di cose sbrigate per me,
l'associazione e gli altri, ma ho da continuare a lavorare di più su
me stesso, continuare ad ascoltarmi e fare le cose con calma.
Calma, non comodo.
La stessa messa in campo per la manutenzione della bici a Bergamo e
che era ed è il mio modo di fare ed essere. Non per forza lo devo
vincolare ad una persona od un contesto, è mio e lo metto in campo
Io e non quella persona.
Aggiungo che quella
persona lo stesso giorno mi ha “sfanculizzato” su Facebook e mi
ha tolto l'amicizia. Valevo molto, davvero.
Bloody Sunday: Derry
(Northen Ireland) Jenuary 30, 1972
Nessun commento:
Posta un commento