venerdì 27 giugno 2014

Maledetto Martedì .

Suona la sveglia, la solita, prima o poi mi dovrò decidere a cambiarla. Scappo in bagno appena salto giù dal letto. Torno in stanza e la prima cosa è alzare la serranda.
Un pezzo dei ferro dalle tapparelle mi cade in testa, più impaurito dal rumore di tonfo metallico che dolorante, mi sposto indietro. Raccolgo le idee ed accendo la luce sul comò. E' un pezzo dei ganci interni della serranda. “Poco male” dico tra me e me, “Dopo colazione lo sistemo”.
Finito il pasto mattutino, torno alle tapparelle. Fiducioso penso “E' solo uno, che vuoi che sia”. Prendo la mia cassetta degli attrezzi ed inizio a mettermi all'opera.
La situazione non si prospetta delle più rosee. Più ganci si sono staccati ed uno è rotto. Cerco i “nuovi” comprati ( non ricordo più quanti anni or sono) ed inizio ad armeggiare con l'immancabile cacciavite a taglio e le pinze, la mia preferita è quella con i becchi storti.  
Allineo i ganci usciti dagli incastri, sostituisco i rotti, sblocco i pezzi non allineati e dopo una montagna di polvere vecchia finitami nelle mani ed in faccia la tapparella è nuovamente funzionante.
Noto che i fermi di fine corsa sono stati divelti. Era una delle cose che mi ero prefisso di fare. “Mentre sono in ballo, balliamo!” una vocina dentro suggerisce. Guardo com'è stata la riparazione nell'altra serranda del balcone e decido di avventurarmi.
Il pezzo di legno messo da parte a Palermo per non ricordo cosa, sbuca dalla cassetta e farà al caso mio. Un breve consulto con mio padre e sono in garage a tagliarlo. Tagliato e limato, lo rifinisco con la pomice e viene un discreto lavoro. Nel frattempo ho avuto modo di parlare pure con una vicina.
Tinteggio il legno per non farlo saltare all'occhio, vado a montarlo e mi domando “Ma non è meglio passargli una mano di flatting?”. Cerco la vernice, ma invano. Inforcata la bici, direzione ferramenta. Forse sbaglio a comprare il prodotto top a 12,00€ ma so che la vernice servirà anche un domani per finire il lavoro ai remi del Kajak.
Tornato a casa tinteggio i due parallelepipedi di legno e li lascio al sole. Avranno modo di asciugarsi mentre pranzo. Alle 2 e mezza passate torno in garage, prendo le rondelle ricavate dai precedente fermi, i nuovi asciutti e passo a montarli. Una mezzoretta di lavoro, un'ultima passata di vernice nella parte seduta per l'asciugatura del fermo ed et voilà la serranda di 37 anni è nuovamente riparata e funzionante.
Non nego il forte scoramento presomi nel momento in cui ho capito che ci sarebbe voluto un bel po per raggiungere la soluzione, senza scordarsi la sensazione di privazione nel dover comprare la vernice. Fortunatamente gli attrezzi ho usato in parte quelli di mio padre ed in parte i miei. Il pezzo di legno veniva da Palermo, le viti sono state prese in prestito e la rondella è stata recuperata da un precedente pezzo e riadattata.
Il martedì non è uno dei miei giorni migliori, lo vivo male e non mi sento proprio bene. Sarà una coincidenza? O vorrà dire qualcosa? Forse che il Lunedì lo posso affrontare con meno impeto, non partendo in quarta, dato che la settimana è lunga e se mi sparo tutte le forze il primo giorno i restanti 5 che faccio? Vegeto. Fortunatamente ieri mi sono trattenuto un po, sentivo che stavo salendo dalla Domenica pomeriggio all'imbrunire e che il giorno dopo correvo con le cose e con la mente, testimone ne è la montagna di cose sbrigate per me, l'associazione e gli altri, ma ho da continuare a lavorare di più su me stesso, continuare ad ascoltarmi e fare le cose con calma.
Calma, non comodo. La stessa messa in campo per la manutenzione della bici a Bergamo e che era ed è il mio modo di fare ed essere. Non per forza lo devo vincolare ad una persona od un contesto, è mio e lo metto in campo Io e non quella persona.
Aggiungo che quella persona lo stesso giorno mi ha “sfanculizzato” su Facebook e mi ha tolto l'amicizia. Valevo molto, davvero. 

Bloody Sunday: Derry (Northen Ireland) Jenuary 30, 1972

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