lunedì 8 maggio 2017

Sbucciato .

Come una mela .
Il caso ha lanciato i dadi ed il risultato è quel che è stato.
Esco da casa con lo zaino sulle spalle ed un bel senso di leggerezza in tasca. Sarà l’aria della prossima primavera, le giornate che si allungano o la possibilità di poter lavorare in modo un po più continuo. Cammino volando sul marciapiede dai mattoni dorati.
Arrivo all’angolo del Impallomeni, mi volto a sinistra per vedere se sopraggiungono auto, la carreggiata è sgombera. Posso passare. Mi sento di allungare il passo, lo faccio, arrivo al condominio Giallo ed incrocio Te uscirne dal portone.
E’ un baleno, ti saluto, ma sento dentro una molla scattare in direzione Tua. Come attratto ti fermo ed iniziamo a parlare.
Domande di rito, come stai, cosa fai. Poi butto i dadi stavolta Io sul tavolo ed affermo.
Mi sei mancata, ti ho cercata per molto tempo, sei scomparsa, una parte di Me ti reclama, ti vuole, mi manca il tuo sorriso, parlare con Te, quella di Bergamo si è presa la domatura della mia rabbia, era tua. Vado come un fiume in piena, mi manca il profumo della tua pelle, mi manca far l’amore con Te, mi manchi. Mi dispiace di averti trattata male, mi spiace di averti urlato, mi aggiungu che ti ho pure bestemmiaTO.
Deglutisci, pausa silenzio.
Io sono uscito nudo verso Te, ma non accenni a schiodarti, con gli occhi lucidi che conosco di Te ed il tuo silenzio con cui mi hai ripagato numerose volte, anche stavolta il silenzio cala. Forse un pizzico di compassione ti porta a dirmi “è passato tanto tempo, siamo cambiati”. Però capisco e te lo dico che ancora stai con Fabio, te lo leggo sul volto.
E’ un salutarsi velocemente, quasi in imbarazzo è più un addio che un arrivederci. Nuovamente  provo quella sensazione di vuoto e di mancanza che sentii con Te e con Rossana.
Poi una domenica 23 aprile del 2017 capii e vidi che eri di un altro e non mai più mia.

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