venerdì 15 giugno 2007

Scopriamo l’indice di lurdia ( sporcizia ) di Milazzo .

Ecco il terreno pubblico finito e definito oggetto dello studio .

Davanti alla sede AVIS di Milazzo c’è un alberello piantato dal Comune, un oleandro per essere precisi. Come tutti gli altri alberi della via sono in un generale stato di abbandono, ma se da una parte il comune ha le sue pecche, dall’altra i Milazzesi sono incivili.

Il mamertino ha un comportamento tipico: se ha qualcosa in mano da buttare, non lo lascia nel vicino cestino ma lo getta in altra sede. La sede oggetto delle sue attenzioni sono le piante, trasformate in piccole discariche fino a quando non passa il tecnico del comune a pulire. A Milazzo le aiole sono zeppe di rifiuti manuali: scontrini, mozziconi, volantini, bucce, pile, involucri di plastica, ricariche telefoniche, fazzoletti, bottiglie, lattine e merde di cani. Posso capire per i mozziconi che rischierebbero di incendiare i cestini pubblici, ma per il resto, i miei paesani sono proprio dei porci quando buttano le loro cose nelle piante. Lo fanno di istinto, senza pensarci, come se associassero

Pianta = cassonetto per buttare

Quando invece si dovrebbe tutelare quel poco di verde che abbiamo in giro. Preservare con piccoli gesti come buttare le cose nei cestini e dare un po’ di acqua alle piante . Non per forza dover prendere il tubo dell’acqua come faccio io ( cosa strana ), ma semplicemente versare l’acqua della bottiglietta nell’aiuola prima di buttare la plastica o dare alla pianta l’acqua distillata del condizionatore del negozio. Piccoli gesti che da solo non dice molto, ma se ogni negozio, palazzo o sede adottassero, permetterebbero di dare una sembianza più verde e di cittadina turistica a Milazzo.

Ora per capire l’entità del fenomeno lurdia ( sporcizia ) a Milazzo voglio studiare per un mese quanta immondizia viene lasciata nell’aiola davanti l’AVIS Comunale. Ogni settimana tolgo le cose che i miei compaesani amorevolmente lasciano nell’aiola e le conto, poi come al solito annaffio l’alberello sperando che cresca. Vediamo cosa ne esce fuori.

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