lunedì 24 settembre 2007

Quando prendi e pretendi .

Prendi e pretendi fino all’osso, poi non resta più nulla.

Mi capita che la gente da me prenda e pretenda, fino allo scorticarmi tutto e lasciarmi solo un mucchio di ossa pensanti . E’ una cosa che prima sospettavo, ora ne sono sicuro.

Il problema nasce da un rapporto infelice con mia madre, dove alla fin fine mi sono trovato con lei che ha sempre dato retta a tutta la famiglia, mio padre in primis, mio fratello, mio nonno, mia nonna ed alla fine io.

In quanto ultimo della scala non è che c’era tanto, meglio dire che non c’era nessuna disponibilità, o interesse, se non urla, ramanzine veloci con l’intento più di impaurire l’altro per non farlo parlare piuttosto che ascoltarlo, pianti inconsolabili, problemi creatigli da mio fratello / nonno vomitatimi addosso, ricerca di tranquillità in un abbraccio preso, superficialità nell’ascoltarmi, ascolto quando ho, porto o condivido qualcosa di utile, bello ( un voto, un esame, un lavoro fatto, una cosa bella) o che gli serve, ma quando c’erano e ci sono i problemi, non è che c’era / c’è mai: solo.

Solo a risolvermi i miei problemi, da solo a parlarne e ad affrontarli, solo come un mucchietto di ossa pensanti. Con mio padre non è che si capiva molto, ti rincoglioniva di discorsi del cazzo sulla questione sociale, morale, sul paese, la politica ed altre stronzate allucinanti di cui non sapevo e non so cosa farmene, bruci lo stato italiano per intero ( siamo repubblichini non repubblicani ).

Per cui mi ritrovavo con una madre che c’era quando c’era da prendere: una spalla per piangere, un orecchio per sfogarsi, una persona su cui vomitare tutto quello che è andato storto in giornata, problemi, problemi, problemi lavoro/ salute di tuo nonno / minchiate fraterne / assilli personali / fisime sue, ed io come un pirla a beccarmi tutto.

Il problema di fondo, non è lei, ma io, perché fin dal primo momento in cui ho percepito le cose, mi sono fatto assalire da un senso pietoso di familaritià che non è mai esistito ed ho dato supporto. Dovevo e devo mandare a ‘fanculo tutto e tutti, vedermi i miei problemi e sputare in faccia quando le cose non mi vanno bene. Tardi? Meglio tardi che mai, meglio una madre che ti piange da sola nell’altra stanza ed un portone che si chiude alle tue spalle bestemmiando e mandandola a fare in culo lei e tutta la famiglia, che questo stato catatonico procuratomi dall’impietosirmi e cercare di darle una mano.

Se nella vita non ti aiuta neanche tua madre, cosa credi? Ti aiuterà il prossimo? Se sei credente pensi a Dio, se non lo sei, mi dispiace ma sei: SOLO.

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