Fino a Seicento ? |
La
bici scorre sul lungomare. Più che una strada, sembra una via
crucis. Superato il semaforo incontro Paolo, un saluto ed una
considerazione “Coglione!”. Dopo il depuratore ed incrocio
Claudia alla guida, dico tra me e me “Avanti un altro..”. Nei
pressi di Torretta si vanno a sommare una serie di ricordi in
negativo legati al luogo. Mi lascio convincere dalle parole dei
radiocronisti alle cuffie e vado avanti.
Al
ritorno, lasciato alle spalle un incidente, vedo una seicento
tentennare nell'immissione in carreggiata. Sembra strano che proprio
una piccola utilitaria tentenni al sopraggiungere di una bici per
impegnare la corsia; in altre occasioni avrebbero inserito la prima e
tagliata la strada .
Mi
avvicino al mezzo. Riconosco il volto al volante, controllo il numero
di targa e mi rendo conto che la volta precedente avevo sbagliato a
segnarlo, dannate ultime lettere del codice. Mi fissa, come si fissa
un fantasma passare . Mi domando “Perché?” ed è il preludio a
tanti perché che si fanno strada nella coscienza.
Perchè
non ho chiuso prima? Portare avanti per 2 anni una storia che non si
sbloccava, non è che sia stata una gran scelta. Oggi in parte me ne
pento, in parte mi incazzo con me stesso: una cosa morta va chiusa e
basta. Forse ingenuamente credevo che si poteva riparare ed andare
avanti, ma il silenzio di tomba non è che sia stato un grande aiuto.
Sacrifici su sacrifici. Errori dietro errori, correzioni, passi
indietro, riconoscimento di sbagli, scusa e poi per cosa? Per
ritrovarmi il corpo devastato e la mente pronta a saltare.
Mettici
l'essermi ridotto ad un topo in gabbia che appena ha avuto un
briciolo di libertà se l'è svignata, non è che abbia concluso
molto. Errori su errori.
Uno
è stato anche con Lei, non appena vedevo che la situazione si
sarebbe messa male, avrei dovuto chiudere, da entrambe le parti, ma
il suo ricordo in quei 3 anni di inferno trascorsi, è come un dolce
fiele che ammalia.
La
notte passata assieme la porto dentro, come una notte tanto
desiderata, voluta, cercata, l'essermi sciolto e mischiato in lei e
con lei dopo tanta fame e miseria, assumeva guarda caso le sembianze
di un porto sicuro dove approdai in periodo di burrasca e fame.
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