La riservatezza mi ha portato ad accumulare tutto, a costruirmi una diga per la rabbia che avevo ed ho in corpo. La riservatezza mi porta a non parlare, la riservatezza e l'assenza di altri mezzi mi ha portato dove ero arrivato. Il blog vuol essere una soluzione di cui ho pesantemente pagato dentro e fuori casa le conseguenze..
Tale spazio virtuale, vuole essere un posto dove poter parlare, esprimere la propria, pensare e riflettere, osservare e capire, raccontare e prendere le distanze, un posto dove ci sia libertà di pensiero, di opinione, di interessi. Fermo restando che la libertà in blog è poi trasportata nel quotidiano, con conseguenti prezzi che comporta.
Sul vecchio post "quando prendi e pretendi" ho raggiunto un obiettivo: raccontare finalmente a qualcuno cosa mi succede, rompendo il muro della riservatezza.
La serie di post usciti a seguito della rottura della muraglia della riservatezza, sono stati sulla “rabbia”, uno dietro l’altro, come una esplosione vulcanica. Anche in questo caso l’evento ha nuovamente destato scalpore.
La rottura di questo muro, molte volte mi porta ad arrecare danni agli altri, a volte sconcerta, altre volte disarma, altre volte sbalordisce. Vorrei solo dire una cosa, oltre quella riservatezza che ho di mio, c’è una persona normale, con difetti, problemi, dubbi ed altri lati negativi, se le persone si sorprendono / infastidiscono per quello che ne esce fuori, mi dispiace per loro, non ci posso far nulla, sono fatto anche di lati negativi. Sono messi dietro alla riservatezza, perché mi fanno male, ma ci sono, e nessuno si può permettere di rifiutarli, di rispedirli oltre cortina perché non piacciono o tanto meno credere che ci sia “solo il buono”, ci sono anche i lati negativi di una persona.