venerdì 30 novembre 2007

Fratelli di sangue .

Fratelli di sangue .

Come potete ben vedere dal’immagine, il libro che per ora leggo è “Fratelli di Sangue”. Il testo nasce dalla collaborazione di Nicola Gratteri, sostituto Procuratore della Repubblica di Reggio Calabria ed Antonio Nicaso, scrittore professionista, specializzato nel genere letterario divulgativo / scientifico / malavitoso. Il risultato di questa collaborazione ? Il libro maledettamente crudo sulla “’ndrangheta”.

Il fenomeno ( è riduttivo definirlo così ) viene raccontato in ogni città, provincia, angolo della regione Calabria, senza scordarsi le colonie extra – regionali ed extra – italiane. Oltre a tracciare una cartina dettagliata della malavita, la perizia e l’accuratezza con cui si parte per ogni / città / luogo / clan nel ricomporre le origini, luoghi, persone, nomi, cognomi e date, farebbero invidia a qualunque storico che proverebbe a ricostruire gli eventi storici. Data l’accortezza di ricerca, si riesce a raccontare tutto quello che accade al di là dello stretto, senza scordarsi i legami tra continente ed isola .

E’ un susseguirsi di stragi, sequestri, rapine, gente sciolta nell’acido, omicidi, imboscate, riciclaggio di denaro, appalti truccati, intimidazioni, spaccio di droga, contrabbando di sigarette, armi, persone e vendette di sangue, perché è il legame di sangue che tiene unita una bestia ‘ndranghetista alla sua stalla / famiglia.

La lettura è un po’ pesante, dati i continui nomi simili di persone che si susseguono, senza scordare i luoghi più impossibili della punta dello stivale che fanno da scenario a questa macabra danza della morte, che sistematicamente si consuma e partorisce morti .

Se volete farvi un’ idea di cosa sia la ‘ndrangheta, di come ve la possiate ritrovare a fianco, magari vestita per bene, che guida la mini minor, con una laurea, che parla un italiano corretto e che per demarcare l’appartenenza tira fuori una botta di dialetto, oppure che non stacca una parola di italiano e si ostina a parlarti in calabrese, con un senso di appartenenza ad una famiglia che vanta come nobile, che magari vi ritrovate in una casa dove solo voi contate 7 uscite, che magari vi ritrovate a sentire strani discorsi su morti ammazzati in famiglia, di vendette, di obblighi, di raccomandazioni spinte, di persone / professori che si comportano male e che non portano rispetto, se vi è capitato qualcuno di queste cose ( o simili ), leggetevi il libro e cercate di capire il cognome del vostro interlocutore e da dove viene, potreste avere delle belle sorprese.

Perché la gente non dona sangue ?

Il più bel quadro sulla donazione che abbia mai visto .

Un po’ di tempo fa ho avuto una bella discussione con Tino sulla donazione di sangue. Eravamo entrambi due AVISINI che discutevano dell’argomento “donazione sangue” e potete immaginarvi le forti corde dell’animo che abbiamo toccato.

Il momento più intenso della discussione è nato quando Tino mi ha detto

- Sai Fabio.. è brutto dirlo.. ma finché la gente non viene messa di Fronte alla più tragica delle eventualità se ne stra-fotte e guarda la malattia o la morte degli altri come un fatto irrilevante.

Devo dire che in questa bella battuta, Tino ha sintetizzato il muro di indifferenza dietro cui le persone si celano per non donare sangue, dicendosi tra se e se: ma io sto bene! Cosa me ne importa? Auguro e prego che un bel giorno nessuno più debba aver necessità di sangue sulla faccia della terra. Allora si che sarà una splendida giornata.

Voglia di restar solo .

Solitudine .

Per ora non chiedo molto, solo di esser lasciato in pace, con i miei studi, i miei obiettivi da raggiungere, il medico che voglio diventare, le esperienze che voglio provare e le decisioni che voglio tirare .

Forse posso cercare una parola di conforto, uno scambiare quattro chiacchere, ma niente di più, non voglio ne legami, ne sentimenti, ne tanto meno tanti grilli per la testa, voglio restare solo con me stesso, capire tante cose, ragionarci e non essere disturbato, anche perché non c’è nulla per nessuno per ora, solo confusione, rabbia, voglia di cambiare e fare: un cantiere aperto che nessuno può decidere di chiudere, se non io.

mercoledì 28 novembre 2007

Il mirino del cecchino .

Un bel mirino per puntare, mirare e sparare .
Si apre un nuovo scaffale nella mia libreria di Alessandria: Il mirino del cecchino. Spazio dedicato al ragionare sugli eventi quotidiani, su ciò che accade, vedo, sento, capisco, intuisco, deduco, percepisco, scorgo e decido.
Il tutto condito con una punta di critica ( che non manca mai ), a volte anche pesante, ma finalizzata a vedere le cose come stanno, senza tanti giri di parole . 
Così si prova a vedere le cose in maniera più precisa, si prova a calibrarle, a prendere la mira, a valutarle e perché no? Anche a spararci di sopra, proprio come fanno i cecchini.

Progetto: Foto di una Milazzo di inizio Millennio .

Mici al Borgo di Milazzo.

Da un po’ di tempo mi balenava per la testa un piccolo progetto: Scattare un reportage di foto raffiguranti la Milazzo di oggi, contemporanea, che vediamo tutti i giorni. La città fatta di persone, luoghi, lavori, volti, visi, mestieri e modi di fare. Un piccolo occhio obiettivo per fermare l’immagine odierna, conservarla e poterla poi rivedere più in là.

La prima foto che presento si intitola: Gatti al chiaro di lampione. Come potete ben vedere, sono ritratti due mici sul davanzale, di cui uno punta il lampione. Nello sfondo si vede un tratto del castello, mentre la luce pubblica fa risaltare il giallo della facciata.

Che ve ne pare? Alla prossima fotografia .

Comincio a capirci qualcosa .

I miei bellissimi Rollerblade .

In questi ultimi giorni, nel primo pomeriggio, invece di spamparazzarmi sul divano, preferisco a giorni alterni prendere i pattini in linea e di farmi un giro. Fino ad ora sono stato in Marina Garibaldi e nel porto, i posti erano discreti ma non perfetti, vuoi perché le superfici non erano molto pulite, magari erano un po’ ruvide, oppure strette.

Il fatto sta che ogni volta il mio bel scivolone per terra me lo sono procurato! Un male al culo, perché fortunatamente cado seduto, come un bimbo con il pannolone, peccato che non ho i pampers ad attutire la botta. Ma non si può avere tutto, quindi per ora mi basta riuscire a fare già qualche prova, sfruttandomi le belle giornate che spuntano fuori e godendomi una mezz’ora di sole all’aperto, se no rischierei di essere sepolto vivo in casa quasi sempre a studiare .

lunedì 26 novembre 2007

Sfondato il limite dei 90 kg .

Gira la ruota, gira la ruota…. AAAAAAAARRRGGGGGH !

Stamane salgo sulla bilancia come ogni mattina, e con mia grande sorpresa cosa leggo? 89 Kg e 300 hg . Wow! Controllandomi nel mangiare, consumando pasti ad orari decenti ( se poi mi riduco ad orari tardi mi prendo un bicchiere di latte ) ed un bel po’ di moto, i risultati si vedono.

La Linea #215.

Assaggio del lavoro di Osvaldo Cavandoli, simpatia assicurata !

Osvaldo Cavandoli.

Osvaldo ed il suo personaggio “La linea” .

Che nel disegno amo la linea netta, semplice e ben definita è un dato di fatto, lo testimoniano i disegni che maggiormente preferisco. Uno tra questi è il logo che accompagna le foto, il suo stile si rifà a Cavandoli, i cui cartoni animati mi hanno sempre affascinato.

Grazie a wikipedia, ho avuto modo di conoscerne i dati principali, dell’artista, ed ho il piacere di pubblicarne il collegamento alla pagina dove viene ricordato, cosa dire, se non : Buona lettura!

http://it.wikipedia.org/wiki/Osvaldo_Cavandoli

domenica 25 novembre 2007

Pomeriggio indimenticabile .

Voliamo con la bici .

Oggi è stato un pomeriggio di avventure e scoperte . Scoccate le 14.30, faccio due rapidi calcoli, decidendo di prendere la bici, ho voglia di vedere un po’ come sono i dintorni e buttarmi all’avventura.

Dopo un forzata sosta per un brutto scatenamento, sono arrivato a Grazia, dove ho cominciato a girare per tutti i vicoli del posto, superato il cavalcavia, mi sono avventurato per le campagne di San Marco. Campi verdi e bellissimi, pianeggianti, liberi, senza troppe recinzioni, ho pedalato per un lungo viale alberato di ulivi, fino a sbucare sulla SS 113 all’altezza di contrada Faraona.

Non contento delle scoperte, mi sono buttato verso la zona industriale di Corriolo. La testa mi ha portato alla lingua di spiaggia davanti alla centrale elettrica: un angolo meraviglioso. Nessuna persona ( tranne gli operai degli impianti ), la sabbia compatta, un molo tutto per me, dove avventurarmi in mare aperto e sentire l’acqua calda di scarico delle turbine ed infine una battigia perfetta.

Perfetta per correre, tanto che alla terza volta che ci ho pensato, mi sono tolto le scarpe ed ho iniziato a correre a piedi nudi sulla sabbia. La bellezza dei piedi bagnati dall’acqua di mare, la sabbia che ti accoglie al tuo passaggio, gli spruzzi d’acqua che sollevi ad ogni passo, una sensazione stupenda di libertà.

Mentre le luci artificiali iniziavano ad accendersi, ho realizzato di tornare a casa. Puliti i piedi e sollevata al bici, mi sono fatto tutto l’asse viario in un men che non si dica. Nel giro di una ventina di minuti ero a casa, con il culo dolorante e bloccato a farmi al doccia.

Che bel pomeriggio!

Crozza Italia .

Maurizio Crozza, sia benedetta la sua ironia in questa Italia tanto arlecchina e brigante .

La Domenica sera scorsa, finalmente si vedeva la7 e finalmente mi sono sparato: Crozza Italia! Dico: Ma se non fosse per lui dove cazzo è finita la satira italiana in TV? Dove cazzo è finito il diritto alla satira? Dove? Dove ? Dove? Me lo spiegateeeeeeeeeee!!!!!!!!!!!!

E Luttazzi? Il Sabato sera su La 7!!!!!!! AAAAAAAAAAAAAARRRRRRRRRGHHHHHHHH!!!!!!!! Meno male che c’è questa nuova emittente, meno male.

Riservatezza .


La riservatezza mi ha portato ad accumulare tutto, a costruirmi una diga per la rabbia che avevo ed ho in corpo. La riservatezza mi porta a non parlare, la riservatezza e l'assenza di altri mezzi mi ha portato dove ero arrivato. Il blog vuol essere una soluzione di cui ho pesantemente pagato dentro e fuori casa le conseguenze..
Tale spazio virtuale, vuole essere un posto dove poter parlare, esprimere la propria, pensare e riflettere, osservare e capire, raccontare e prendere le distanze, un posto dove ci sia libertà di pensiero, di opinione, di interessi. Fermo restando che la libertà in blog è poi trasportata nel quotidiano, con conseguenti prezzi che comporta.
Sul vecchio post "quando prendi e pretendi" ho raggiunto un obiettivo: raccontare finalmente a qualcuno cosa mi succede, rompendo il muro della riservatezza.
La serie di post usciti a seguito della rottura della muraglia della riservatezza, sono stati sulla “rabbia”, uno dietro l’altro, come una esplosione vulcanica. Anche in questo caso l’evento ha nuovamente destato scalpore.
La rottura di questo muro, molte volte mi porta ad arrecare danni agli altri, a volte sconcerta, altre volte disarma, altre volte sbalordisce. Vorrei solo dire una cosa, oltre quella riservatezza che ho di mio, c’è una persona normale, con difetti, problemi, dubbi ed altri lati negativi, se le persone si sorprendono / infastidiscono per quello che ne esce fuori, mi dispiace per loro, non ci posso far nulla, sono fatto anche di lati negativi. Sono messi dietro alla riservatezza, perché mi fanno male, ma ci sono, e nessuno si può permettere di rifiutarli, di rispedirli oltre cortina perché non piacciono o tanto meno credere che ci sia “solo il buono”, ci sono anche i lati negativi di una persona.

giovedì 22 novembre 2007

Linee AVIS .

Locandina AVIS sulla speranza .

Che in sede AVIS ci sia da fare, è un dato di fatto. Fino ad ora mi sono ritrovato tra le mani:

1. Ricezione, inserimento dati e spedizione analisi.

2. Organizzazione visite per gli aspiranti soci AVIS: contatti telefonici con gli aspiranti soci AVIS, contatti e coordinazione del personale medico sanitario di sede per organizzare le visite.

3. Conferenze aspiranti soci AVIS.

4. Archivio consenso informato soci, ricerca e organizzazione modulistica ed aggiornamento software di sede.

5. Seguo tre gruppi pomeridiani di ragazzi, rispettivamente: Martedì, Giovedì e a volte il Venerdì.

La cosa che per ora mi risulta molto difficile e quasi impossibile da affrontare è la ricezione dati generali del soggetto ed informatizzazione. Su questo punto in sede manca una figura specifica ed io a fronte di quello che già faccio, non ne voglio sapere.

martedì 20 novembre 2007

Ora mi trucidano e rubano gli abitanti .

Borgo distrutto .

Bastardi, non gli bastava assediarmi e portar via tutto il raccolto, ora se la prendono pure con la popolazione inerme. MA avrò la mia vendetta, alle porte sto rinforzando i bastioni e preparando gli eserciti da mettere nelle fortezze, quando arriveranno troveranno pane per i loro denti.

lunedì 19 novembre 2007

Luci ed ombre .

Luci ed ombre, in un tramonto nel golfo di Patti .

La personalità di un individuo non è uno specchio ad una sola facciata in cui guardarsi e vedere solo le cose belle che ci interessano, la personalità del singolo è molto più ampia, ha 2, 3, 4 e tante altre sfaccettature.

Tanto per iniziare, del singolo ci sono sia i lati positivi che i lati negativi. Non esiste o meglio non potrebbe esistere solo il lato positivo di una persona, è necessario che esistano i suoi lati negativi.

È come se si prendesse un foglio di carta, c’è il dritto ed il rovescio, il lato illuminato ed retrostante foglio coperto.

È come se guardassimo il gioco di ombre e luci, le luci non esisterebbero se non vi fossero le ombre ad assediarle, ne tanto meno le ombre non avrebbero senso se non vi fossero le luci a trapassarle, a delinearle, ad esaltarle. La luce prende slancio se affiancata dalle ombre, così come le ombre diventano dinamiche quando delle luci le delimitano. Alla stessa maniera, il singolo non può essere solo buono, deve avere i suoi lati negativi, se no non è un uomo, è un bambino o un santo.

Per cui alla fin fine, così come io tu, egli, essi tutti hanno i lati positivi, verso cui tutti noi ci affezioniamo, ci attacchiamo, di cui vorremmo vedere solo quelli, ma alla stessa maniera ( con la stessa tenacia con cui ci attacchiamo al buono ) dovremo accettare i lati negativi dello stesso individuo, in modo da ottenere una visione completa dello stesso.

Sembrano frasi fatte, ma non lo sono. Chi vede in me, nell’altro solo il lato buono mi dispiace doverlo dire: vedete male, capite anche il lato negativo ed allora avrete una visione migliore del lato positivo.

Quando la gente pretende le cose mascherando il comando con l’educazione.

Colore mascherato, sarà un rosso comando od un rosa richiesta?

Oggi pomeriggio mi sono recato all’AVIS, volevo solo preparare il materiale per la conferenza di domani, ma mi sono ritrovato a sistemare anche la lista delle cartelle mediche per le visite di giovedì mattina.

Il lavoro è risultato più lungo del dovuto, sia perché la lista era lunga, poi c’erano delle pratiche socio incomplete ed una addirittura non si trovava. Quella “persa”, fortunatamente aveva subito una errata digitalizzazione, per cui trovato l’inghippo il problema si è risolto subito. Mi restavano tante altre cose da fare, ma ad un certo punto mi squilla il portone .

Rispondo aprendo e chiedo il motivo della visita. Mi trovo davanti un signore ( un vicino ) che mi chiede se gentilmente posso spostare il mio motorino dallo stallo del parcheggio, così può parcheggiare. Io un po’ scoraggiato per l’interruzione e con tutte le cose che ancora dovevo fare, rispondo educatamente ed allontanandomi:

- Sto lavorando. Se attende 5 minuti, le sposto il mezzo.

Il signore inizia a parlare, dicendo che mi comporto male, che uno viene a chiedere le cose con educazione e non mi devo permettere di rispondere in quella maniera, che lì il motorino non poteva stare, che avrebbe chiamato i vigili urbani e mi avrebbe fatto fare la multa.

Mi altero un po’ sulle ultime parole, mi volto e gli dico con garbo:

- Sto lavorando, se aspetti 5 minuti ti sposto il motorino.

Non l’avessi mai detto! Inizia ad urlare e a gesticolare le mani in aria dicendo nuovamente che lì il motore non ci poteva stare ( in sosta dentro la sagoma del parcheggio bianco ), che non avevo educazione, che mi avrebbe fatto fare la multa, che…

Mi incazzo come una bestia alle ultime parole e con gli occhi iniettati di sangue gli dico: La smetta di urlare, la smetta di alzare le mani, non ho tempo da perdere perché stò lavorando, se ha gentilezza di attendere 5 minuti gli sposto il mezzo, se no per me se ne può pure andare.

Nuovamente inizia la nenia, stavolta urlandomela dalla strada e rimarcando che mi avrebbe fatto fare la multa, che il motorino non poteva stare. A queste parole gli urlo un semplice: Si avanti scaltro, chiamali i vigili urbani e poi vediamo chi è il coglione che deve pagare la multa io o tu? A queste parole si è dileguato dentro la machina come un sorcio dentro la tana e non si è più visto.

Sono tornato al PC e trascorsi 5 minuti, nei quali ho potuto mettere un punto, mi sono alzato dalla postazione per spostare il mezzo.

Peccato che il Signore se ne era già andato…

Non c’è peggior cosa delle persone che pretendono le cose, mascherando il comando sotto le mentite spoglie di una richiesta gentile ….

domenica 18 novembre 2007

Possibile traduzione ragionata di Caribbean Blue, ovvero Blu caraibico..

Esempio di cosa si intende per blu caraibico .

Eurus = Euro o Vulturno ( per i Romani ). Divinità classica del vento spirante da sud – est, poteva portare la siccità o le piogge .

Afer Ventus = Vento africano ( Latino )

So the world goes round and round = Così il mondo gira e gira

with all you ever knew = con tutto ciò che tu sai

They say the sky high above = loro sanno del cielo alto lassù

Is Caribbean blue ... = è il caraibico blu…

If every man says all he can, = se solo ogni uomo sapesse cosa potesse fare,

If every man is true, = se ogni uomo fosse sincero,

Do I believe the sky above = I credo che il cielò lassù

Is Caribbean blue ... = è il caraibico blu….

... Boreas ... = Borea o Bora ( era considerato il soffio di Zeus in persona, vento impetuoso che spira dal nord con grande forza. Venerato dagli Ateniesi, perché secondo loro aveva generato l’uragano che sgominò la flotta di Serse, mentre questi si apprestava ad invadere massicciamente la Grecia )

... Zephryus ... = Zefiro o Favonio ( per i Romani ). Aveva generato i due cavalli di Achille ( Xanto e Balio), gradito perché annuncia la primavera e la bella stagione, favorendo la germinazione delle sementi e la ripresa della natura dal lungo sonno invernale.

If all you told was turned to gold, = SE tutto ciò che dicesti fosse tramutato in oro,

If all you dreamed were new, = Se tutto ciò che sognasti era nuovo,

Imagine sky high above = Immagina l’alto cielo lassù

In Caribbean blue ... = è il caraibico blu ….

... Eurus... = Euro ( come prima ).

Afer Ventus ... = Vento Africano( come prima ).

... Boreas = Borea ( come prima ).

Zephryus ... = Zefiro ( come prima ).

... Africus .... = Lips, o Africo o successivamente Libeccio. Vento secondario del Sud – Ovest, venerato dai greci . Rappresentato in forma umana con le ali e le guance vistosamente gonfie nell’emettere un soffio potente.

Ho cercato di tradurre e spiegare il più possibile il testo. Salta subito agli occhi esser una canzone dedicata ai venti, al cielo ed al mare dei Caraibi, ad un paso tra il voler raccomandare e/o sperare.

Il perché vengano considerato alcuni venti principali, insieme ad alcuni secondari, non mi è dato saperlo, comunque resta un testo che quasi vuole soffiare / respirare nei meandri del proprio animo.

Mi perdonino i traduttori di lingua madre se ho osato un po’ troppo nella traduzione.

Caffé ed incazzatura .

Tazzina di caffé fatto in casa .

Il principia attivo del caffé è la caffeina, alcaloide presente nelle piante di caffé, cacao, tè, cola, guaranà e mate . Tale molecola a livello cellulare ha la funzione di inibire l’azione della fosfodiesterasi, per cui l’ cAMP (secondo messaggero cellulare) può continuare la sua azione e modificare il biochimismo cellulare.

L’aumento di azione dell’cAMP si trasforma a livello cardiaco in uno stato di aumento di frequenza cardiaca, a livello renale porta ad un aumento di attività glomerulare che si trasforma in un aumento di produzione di urine e a livello di Sistema Nervoso Centrale porta ad uno stato di eccessiva eccitabilità neuronale. L’eccessiva eccitabilità neuronale nel mio caso porta ad uno stato di irritabilità a livelli impressionanti, per cui la qualunque può farmi scattare ed incavare.

Che sia intossicato di caffeina?

L’albero dai 12 frutti.

L’albero dai 12 frutti. Ringrazio Clara per il bel disegno.

Prologo:

Dedico la seguente favola a tutte le persone del mondo che non hanno mai ricevuto o gli sia mai stato dedicato un pensiero, una storia, una poesia o una frase. E’ per voi meravigliose creature.

Tanto tempo fa, in una lontana regione chiamata dei “Sentimenti”, nella contrada degli “Amori”, esisteva una collina. Gli abitanti del posto la chiamavano la collina del “Cuore”, perché ogni nuova giovane coppia formatasi in paese, faceva sbocciare la storia in quel posto, così come voleva la tradizione.

Un giorno, una ragazza dai lunghi capelli e un ragazzo dal corto scalpo uscirono dal paese per stare un po’ assieme e passeggiare. I due si vedevano dopo molto tempo, troppo, passato male, gettato nelle ortiche dell’invidia degli estranei, abbandonato nell’angolo della noncuranza e ripudiato perché voleva trascorrere semplicemente, così come veniva senza nessuna falsità. Il ragazzo era arrabbiato, le amare erbacce dell’indifferenza lo avevano avvelenato e momenti bui erano passati lasciando dei segni. La ragazza dai lucenti capelli, gli stava accanto e insieme parlavano, parlavano, parlavano e camminavano.

I momenti brutti venivano tutti ricordati a poco a poco, mentre passo dopo passo scorrevano via, abbandonati ai bordi della strada e lasciati lì, per fare nuovo posto nei loro cuori da troppo tempo lontani.

I secondi diventano minuti, i minuti si trasformavano in ore e il giorno volgeva al termine; così i due, senza accorgersene, si trovarono passo dopo passo sulla collina, mentre a Ponente il sole tramontava.

Si guardarono per molto tempo e non dissero niente, parlavano i loro occhi, dicendosi tante cose, le più disparate, inconfessabili, dolci e sentite che mai estraneo avrebbe ascoltato, perché loro. Poi la ragazza lo guardò un’altra volta e gli disse: Vorrei tornare con te se a te và bene. Ti voglio bene e sono disposta ad accettare anche un tuo rifiuto. Il ragazzo la prese tra le sue braccia e la strinse forte-forte perché troppe volte le sue braccia chiudendosi avevano stretto il vuoto. La baciò una infinità di volte, da impazzire, perché da troppo tempo le sue labbra non si erano potute dissetare alla sua sottile bocca e troppe volte i suoi occhi cercandola in ogni dove non la trovavano mai.

I due prima di lasciare il posto e tornare in paese, perché la sera si faceva strada nel cielo con le prime stelle; decisero di piantare sull’altura un piccolo alberello, l’alberello “della loro storia”, fatta di tanti frutti, vari, a volte dolci, altri amari, a volte dolorosi, altri pieni di affetto, alcuni vuoti, certuni così pieni e succosi da far dimenticare i momenti di magra, altri teneri come la pelle di lei e certuni così ispidi come la barba di lui, dei frutti bellissimi perché veri, della vita.




sabato 17 novembre 2007

Testo di Caribbean Blue .

Eurus

Afer Ventus

So the world goes round and round

with all you ever knew

They say the sky high above

Is Caribbean blue ...

If every man says all he can,

If every man is true,

Do I believe the sky above

Is Caribbean blue ...

... Boreas ...

... Zephryus ...

If all you told was turned to gold,

If all you dreamed were new,

Imagine sky high above

In Caribbean blue ...

... Eurus...

Afer Ventus ...

... Boreas

Zephryus ...

... Africus ....

Enya - Caribbean Blue.



Era la festa dei 18 anni di una ragazza che conoscevo, quando il DJ mise la base di Caribbean Blue. Appena la ascoltai mi fermai dal parlare, mi congelai, ero quasi in trance, tanto che gli altri mi chiesero: Cosa hai Fabio? Risposi: Per favore lasciatemi ascoltare la canzone.

Appena il brano finì andai dal Disk – Jokey chiedendogli il nome del brano, accanto a me c’era Saver che mi rispose al posto del musichiere con un semplice “Caribbean Blu !”. Mi voltai, lo guardai e gli chiesi come facesse a saperlo, mi rispose con un secco: Ce l’ho a casa. Lo pregai per tutta la sera se me lo prestava per farmi una copia.

Andai dai miei vicini di casa, portandogli i CD vergini, gli diedi la copia master e gli raccomandai la massima cura, a fine serata il master era da Saver e la copia nello stereo di casa mia. Da quel giorno ascoltare questa canzone ogni volta mi provoca un subbuglio interiore di gioia, che trova sfogo in lacrime piene, intense e grosse, come se la voce della cantante mitigasse e calmasse le ferite del mio animo.

Possibile storia sulla Battaglia di Milazzo.

Il golfo di Milazzo teatro della battaglia navale durante le guerre Puniche .

Nelle acque del Golfo di Milazzo, si disputò nel 260 a.C. la seconda battaglia navale tra Romani e Cartaginesi. In questo specchio di mare si scrisse una pagina di storia importante e non nego che mi piacerebbe provare ad ambientarvi un piccolo racconto.

Il lavoro da fare per realizzarlo è vasto, ma data la dimensione della produzione in prosa, non dovrebbe essere impossibile. Certo mi piacerebbe avere la capacità narrativa di Guido Cervo, ma sono un semplice uomo di 27 anni che ha un progetto e cerca di realizzarlo.

Il risultato? A priori non saprei dirlo, ma di certo ce la metterò tutta per farlo. Devo dire che questo non è la prima volta in cui mi cimento in un racconto storico ( con molta fantasia ), ma l’usare la fantasia per colmare le lacune lasciate dalla storia è un particolare che mi piace molto. Con la fantasia puoi ridar vita a fatti, persone ed eventi passati, puoi ripresentarli ai contemporanei con la stessa intensità che li contraddistinsero.

Buon Lavoro!

mercoledì 14 novembre 2007

Dubbi sugli obiettivi .

Hmmmm .

L’altra sera ci siamo visti con il gruppo di lavoro che ho creato all’AVIS, a cui si è aggiunta Giusy, l’altra ragazza del servizio civile. Dalla discussione sono emerse linee differenti di azione e di pensiero circa i ragazzi, ma ritengo che dalle cose diverse ben amalgamate, si riescano ad ottenere i migliori risultati.

Il mio dubbio è circa le reali intenzioni di raggiungere un obiettivo da parte di Giusy, possiamo riempirci la bocca di lodevoli risultati, di obiettivi ardui ed interessanti da ottenere, ma se alla fin fine, non siamo neanche in grado di far capire ai ragazzi come fare e cosa fare, si rischia di fare discussioni per produrre sputazza.

La situazione in sede circa i ragazzi è semplice, ci sono quelli che hanno un minimo di interesse e quelli che non hanno un minimo di interesse. Il primo gruppo li ho cercati ed aggregati, il secondo gruppo si cerca di organizzarli, in ambito di volontariato.

Se vogliamo organizzarli con metodi pre-standardizzati ed impacchettati oltreoceano o in scandinavia, penso proprio che ci sarà da divertirsi quando sentirò lo schianto sulla sassaia / terra in cui ci troviamo qui a Milazzo .

Di nuovo una mezza maratona .

Stasera non c’erano tutte queste persone, ero solo!

Stasera avevo voglia di correre, troppi caffé, telefonate, studio e pensieri per la testa, mi sono cambiato ed ho iniziato a correre. Il passo era lento, ma continuo, scandito, non affrettato, di quelli che ti permettono di fare molto. La calottina di lana era in testa un buon paio di guanti mi coprivano le mani e mi sono detto, partiamo.

Sono arrivato al tono e mi sono chiesto: perché non continuo? Neanche mi sono risposto che già scorrevo sui gradini della scalinata della manica.

Giunto nella contrada della Manica, mi sono chiesto perché non provo ad andare avanti? Le gambe tenevano, avevo bevuto alle varie fontanelle pubbliche, invece di scendere verso casa sono salito a Sant’Antonio.

Il peggio è stato il ritorno 5,12 Km, con pausa a casa dei nonni per sapere come stavano. Ma a poco a poco sono riuscito a tornare a casa. Gli ultimi 500m li ho fatto a pass spedito, non ce la facevo più a correre, avevo troppi dolori.

Una bella esperienza, da rifare ma più in là.

martedì 13 novembre 2007

Ci siamo lasciati .

Un orsetto con il cuore rotto .

Io e Briciola ci siamo lasciati…..

L’odore dell’immaturità .

2 frutti a confronto: Il primo pomo dal bel colorito rosso, il secondo acerbo dal colore sbiadito .

Ti senti immaturo, quando di fronte ad un altro/a non ti senti bene. E’ come se ti crollasse il terreno sotto i piedi, l’altro sembrerebbe quasi più alto di te, ti guardi dentro e vedi che hai ancora tantissime cose da fare, tanti sogni non realizzati, progetti da concludere, obiettivi da centrare, imprese da costruire e posti da visitare.

Ti senti senza esperienza, goffo nel muoverti ed impacciato nel parlare, la lingua si secca, si impasta, sembra attaccarsi al palato, mentre le idee scorrono a centinaia nella testa e non trovano la via di uscita della favella.

Sembri la caricatura di un clown, o meglio di un cucciolo, hai un senso di irrequietezza addosso che non ti lascia, vorresti fare – fare – fare in modo da dire: Sono maturo anche io, ma l’unica cosa che sai fare è alla fin fine è andartene via, scappare, andare da un'altra parte, in un angolino.

Eureka !

Ultrastruttura del Glomerulo Renale, alias cosa c’è e come è disposto .

Finalmente ho capito come funziona il sistema di controllo Cellule della macula densa e Cellule iuxtaglomerulari . Si tratta di un sistema di una semplicità estrema, ma fino ad ora per vari motivi a me oscuro. Veniamo all’argomento e spieghiamolo.

Le Cellule della macula densa ( così dette perché i grandi nuclei ed il poco citosol è stipato in cellule ravvicinate tra di esse a coorte ) sono dei pressocettori, alias delle cellule sensibili alla pressione dell’ultrafiltrato glomerulare. Tale pressione dipende dalla concentrazione nel liquido degli ioni Sodio e Potassio, di conseguenza le cellule della macula densa sono sensibili alla concentrazione degli ioni nel liquido.

Quando la concentrazione degli ioni è bassa, le Cellule della macula densa percepiscono questo calo di ioni e avvisano le Cellule iuxtaglomerulari. Il modo di avviso è di tipo paracrino, cioè notizie tra cellule vicine ( guardate quanto sono vicine nello schema!), in maniera tale che la cellula avvisata possa esplicare la sua funzione.

Le cellule avvisate sono le Cellule iuxtaglomerulari, la loro funzione è di rilasciare la renina. La renina è un enzima, il quale attiva a sua volta l’angiotensinogeno in angiotensina I. Questo ultimo ormone ( l’angiotensina I ) riconosce e lega il suo recettore sito sulle fibrocellule muscolari lisce dei vasi ematici, comportando una generale contrazione vasale! La contrazione vasale vuol dire vasi con diametro minore, per cui applicandovi il principio di Hagen – Poiseuille, avremo che la Pressione è inversamente proporzionale al diametro del vaso, in soldini:

Vasi rimpicciolito = Pressione all’interno molto - molto - molto - molto grande!

Ecco che ho riportato alla normalità il calo di pressione precedentemente rilevato dalle cellule della macula densa.

EUREKA!

domenica 11 novembre 2007

Virtù cardinali.

La prima volta che ne sentii parlare ero piccolino, fu nel contesto delle lezioni del catechismo, poi l’argomento fu messo in soffitta per molto tempo. Gli adulti ti proponevano le virtù cardinali, ma nella realtà era quasi impossibile applicarle….

Trascorsero diversi anni, quando dovetti togliere strati e strati di polvere sull’argomento, durante una interrogazione di storia dell’arte. L’oggetto che si discuteva era la chiesa di San Marco a Venezia, insieme al simbolo dell’evangelista omonimo presente nel luogo di culto e assunto come simbolo della Repubblica marinara.

La prof mi chiese: Berti cosa è la Fortezza? Iniziai a sudare freddo. Fortezza? Fortezza? Fortezza? Ripetevo tra me e me, poi mi balenò un concetto: è un argomento astratto = filosofia = AIUTOOOOOOOOO!!!!! Il silenzio era totale, i secondi passavano ed io non sapevo che dire. Provai a tirar fuori quello che mi ricordavo del catechismo, spiegando che era la capacità del Cristiano di esser forte nelle avversità. La professoressa non capì, me lo richiese, e cercai di spiegargli lo stesso concetto ma in modo differente, non capì nuovamente. Il panico mi stava assalendo perché ad ogni inceppamento dell’interrogazione, erano punti del voto che se ne andavano.

Per superare il battibecco, scocciata la prof andò avanti con l’interrogazione, alla fine della quale, con una punta di stizza dissi che l’argomento era di interesse Religioso, quindi se mi si doveva interrogare sul cattolicesimo, quello era compito del prof di Religione. Aggiunsi che l’argomento non era stato trattato ne da lei in classe, ne tanto meno dal docente di Religione, quindi si sarebbe dovuto apprezzare la mia capacità di apportare nel contesto dell’interrogazione, elementi esterni alla formazione scolastica e quindi la mia capacità di formarmi fuori, di assimilare e di presentarli a scuola. Fui liquidato con un pulito ed eufemico: quello che dici non c’entra nulla. Spuntò fuori un magro 7 ed una mia avversione sull’argomento.

Con gli anni per puro caso navigando su internet decisi di approfondire l’argomento e fortuna volle che su Wikipedia, c’è qualcosa, riporto l’indirizzo:

http://it.wikipedia.org/wiki/Virt%C3%B9_cardinali

Buona lettura! E come sempre grazie WIKIPEDIA!

Elisir ed AIRC .

Logo dell’AIRC .

Stasera su Rai3 c’era Elisir, condotto dall’eclettico dott. Mirabella. Argomento della puntata: la ricerca sul Cancro. Vari gli illustri ospiti, sia del mondo dello spettacolo che del mondo della ricerca, tra cui spiccava il grande Professor Veronesi.

Una bella puntata, fatta di novità, concetti importanti, spiegati con una semplicità tipica solo dei geni e la possibilità di poter contribuire. Mandando un SMS dal cellulare, del costo di 2€, al 48545 si dava un contributo alla ricerca. Io il mio piccolo SMS di speranza l’ho mandato, e voi?

venerdì 9 novembre 2007

Ufficio postale e fila .


Trovandomi a dover fare una fila alle poste, ci si deve improvvisare qualcosa cosa da fare, ma soprattutto avere a portata di mano un pò di tutto per farlo.

La prima cosa necessaria è un lettore Mp3, per estraniarsi dall'ambiente esterno,tagli i rumori, le voci degli altri, il brusio di fondo che distrugge.

La seconda cosa da procurarsi è uno smartphone, ti permette di fare un po’ di tutto: dalla telefonata, al mandare e-mail, sms, MMS, navigare su internet e gestire un del lavoro. Il lavoro affronti se il telefono in questione è ben programmato: lettura files office, acrobat e scrittura testo. Se ci aggiungi un paio di cuffie per ricevere/fare telefonate, ascoltare musica all’occorrenza, o meglio ancora radio, il gioco è fatto.

La terza cosa da trovare è un buon posto a sedere, dotato di visuale ampia sui pannelli alfanumerici elimina code, così piazzato sfrutti il tempo dell'attesa forzata utilmente.

Tra le dotazioni hard-ware necessarie, oltre alle cuffie stereo con microfono e ricezione stazioni radio FM,ci vorrebbe una buona tastiera bluetooth.

Ecco alla fine, tutti gli elementi per il piccolo kit di sopravvivenza nelle code!

Possibili prodotti della rabbia .

Ecco alcuni dei possibili prodotti della rabbia, peccato… ne mancano tanti altri.

Una rabbia che sfocia in “violenza sfrenata” è come un bisonte di cui hai perso il controllo, travolge tutto quello che ha di fronte o a tiro, siano esse donne, bambini, uomini, animali o cose. Le foto mostrano alcuni risultati, si commentano da sole….

Battaglia della foresta di Teutoburgo.

Dettagliata cartina della provincia della Germania Magna, insieme al percorso intrapreso da Varo .

Che Wikipedia si ha un forte e un potente mezzo di informazione è una cosa saputa. La cosa più bella ti tutte le altre enciclopedie è che tu singolo vieni chiamato in causa nel redigere e scrivere le voci che poi permetteranno ad altri di imparare.

Circa l’argomento la “Battaglia della foresta di Teutoburgo”, ho trovato di che incuriosirmi ed informarmi all’indirizzo web:

http://it.wikipedia.org/wiki/Battaglia_della_foresta_di_Teutoburgo

Se poi l’argomento vi ha stuzzicato gli animi e la curiosità, suggerisco di leggere il “Centurione di Augusto”, scritto dalla mirabile penna di Guido Cervo. Buona lettura!

giovedì 8 novembre 2007

Ognissanti 2007

I Crisantemi a Stella comprati da un fioraio vicino al cimitero di Barcellona Pozzo di Gotto.

Per il giorno di Ognissanti sono andato con Claudia al cimitero di Barcellona Pozzo di Gotto, luogo ampio, ben curato e gestito. Del camposanto mi ha colpito una cosa all’entrata e cioè il dispositivo a 2€, per prendere e riportare le taniche dell’acqua per le fioriere.

Sono stato colpito dall’essenzialità delle cose, i fili sopra le bare ci sono, all’aperto, ma ci sono per tutti e funzionanti. Sono rimasto impressionato dalla cura con cui i cipressi del plesso sono coltivati e potati, tutti in modo differente a formare croci e archi. Le dimensioni del campo sono grandi, per il sopraggiungere di un temporale abbiamo fatto appena in tempo a vedere la lapide, per poi scappare a gambe levate verso l’auto.

L’intensità con cui Claudia ha ricordato la figura del nonno, mi ha portato alla mente i miei morticini su in Toscana. Per esser precisi nel camposanto di Barberino del Mugello, dove riposano in pace i miei due nonni paterni.

E’ assai tempo che non porto un fiore alla lapide di mia nonna, ne tanto meno alla tomba del nonno Ferdinando. Sotto – sotto mi mancano ed invidio Claudia perché ha la fortuna di poter portare i fiori al proprio nonno, io per poterlo fare dovrei farmi più di 1000 km e poi con mio padre o mia madre andare al camposanto sembra di fare una sfilata militare: sguardi spenti, mimica assente, senza far trasparire alcuna emozione, se ti viene da piangere sembri pure fuori luogo .

Le manifestazioni della rabbia 06 .

Esplosione di un tubo a New – York, le vene sono vasi e come tali te li senti quasi esplodere sotto la rabbia.

Quando la rabbia monta, aumentano i battiti cardiaci, la pressione arteriosa e venosa. Ti senti gonfiare i vasi, sempre di più, sempre di più, sempre di più. Si gonfiano, si dilatano e pulsano in maniera sincrona al tuo cuore: TUM – TUM – TUM, fino a che sembrano voler scoppiare, come delle condutture del gas o di liquido ( come nella foto).

Se da una parte le tempie sotto la spinta delle vene gonfie iniziano a pulsare, inizi a sentirti le mani gonfie, turgide, come se fossero riempite di liquidi, fossero degli insaccati, ti fanno quasi male. Sono attraversate da uno strano formicolio, ti pizzicano, vogliono esser mosse, hanno voglia di sbattere qualcosa, sono pronte a mena botte. Sono pronte a far danno…

Le manifestazioni della rabbia 05.

Si cuoce la pasta nell’acqua bollente .

Un’ altra manifestazione della rabbia che più che vedere, puoi sentire è il “Bollire dalla rabbia”. Così come la pasta si cuoce nell’acqua bollente, contenute nella pentola, alla stessa maniera la mente nella lava della rabbia si cuoce dentro la scatola cranica.

Inizia a farti male la testa, le tempie pulsano, hai come due cocomeri piantati in testa, la fronte vorrebbe esplodere per la troppa pressione interna. Cerchi subito di trovare una soluzione immediata, vuoi scappare, o vuoi rimanere. Se rimani o esplodi o implodi.

Nel caso in cui esplodi, o lo fai subito e in maniera fluida, oppure rischi di mandare lapilli e lava sparati da ogni parte dopo, quindi un po’ problematico.

Se decidi di rimanere zitto, fermo, immobile, allora rischi di implodere, ti viene un mal di testa impressionante, non riesci a stare in piedi, ti mancano le forze, i pensieri ti abbandonano, le cose perdono senso o valore, ti siedi in un angolo e aspetti che passa. Aspetti magari il sonno che mitiga lo stato del tuo pensiero, in modo da svegliarti rinforzato o rincuorato, ma a volte è una mera promessa, dove ti svegli più stanco di prima.


mercoledì 7 novembre 2007

La rabbia ti strugge: fuoriesce a fiotti dal muro.

La lava ha squagliato il muro della riservatezza e della calma, fuoriesce e avanza .

Come la lava, la rabbia da dentro ti bolle e ti consuma, ti oscura la vista, ti fa sudare le mani, offusca l’udito e tanti altri segni già visti in altri post.

Il punto che voglio ora focalizzare è che questo ribollire, questo crescendo che all’interno corrode e scioglie quel muro di riservatezza che ho, per cui se gli sbocchi sono collaudati, possibili e ben gestibili, il magma della rabbia fuoriesce, fluisce all’esterno, si riversa come un fluido corrosivo, come una massa dannosa, ma alla fin fine fuoriesce in una maniera “pacifica” ( eufemismo ).

Invece è da suicidio andare a reprimere o peggio ancora bloccarne la fuoriuscita della rabbia, con qualunque pretesa: sociale, culturale, politica, affettiva o di coppia. Da una fuoriuscita di rabbia fluida, regolare, programmata, controllata o comunque “innocua” ( ricordo sempre che parlo di rabbia / magma quindi si deve star attenti a non credere nella innocuità ), rischio di passare a forme di manifestazioni di rabbia esplosive dove lì combinavo, combino e combinerò sempre danno.

Quindi alla fin fine a ‘fanculo a chiunque prende o pretende di chiudermi lo sbocco della rabbia, è un discorso che non sta ne in cielo e ne in terra, se non gli trovo una forma per buttarla fuori, diviene ingovernabile e se prima poteva sfociare con una semplice mandata a fare in culo, un urlo o uno stringere di denti, o un inseguimento, dopo si risolve in situazioni incontrollabili che possono arrivare alle mani, agli insulti, al lancio di oggetti, cioè a livelli molto più lesivi ed esplosivi della stessa .

Aggiungo la sensazione castrante / impotente che mi assale quando mi si presenta o paventa o semplicemente mi si propone di reprimerla, o peggio ancora chiuderne lo sbocco, o magari non poterla esprimere: e chi sono gli altri per poterlo fare? Sono meglio di me che loro possono ed io no?

Le manifestazioni della rabbia 04 .

Divieni cieco .

Ecco un’altra situazione presentabile.

Un’altra manifestazione della Rabbia è la cecità. I battiti cardiaci aumentano, le tempie iniziano a pulsarti, la vista si restringe, fino a quasi scomparire. Ti sembra di esser diventato cieco, o meglio non ci vedi più, è come se ti si appannasse la vista, tutto diviene nero o peggio ancora rosso sangue.

Gli occhi ti si iniettano di sangue, non vedi più le cose, i gesti degli altri o senti le voci, tagli i ponti con il mondo della realtà ed esplode la rabbia in tutta la sua forza.

Le manifestazioni della Rabbia 03.

Vincent Van Gogh: Lo spaccalegna .


Continuiamo sulla scia delle manifestazioni della Rabbia.
Una forma di manifestazione della Rabbia è lo “Spaccare gli oggetti”. Una bottiglia, una sedia un tavolo, una pietra o del legno ( come nel disegno ), diventano oggetto della rabbia personale.
Su di essi si riversa la tua sensazione, manifestandola in pieno. Ora finché prendi a pugni un muro, un casco, a calci un pallone, lo sportello dell’auto, ti sfoghi con una cosa, magari lanciandola come un soprammobile, un attrezzo, un libro o quello che ti capita a tiro, alla fin fine riversi tutta la tua rabbia sulla cosa e l’evento finisce lì, se non che l’oggetto in questione è distrutto, lo rompi o comunque arrechi danno alla cosa, che eventualmente dovrai ricomprare, o risarcire o riparare ( ma non è detto che ritornerà come prima ).
I problemi nascono quando tale rabbia si manifesta verso gli altri, li allora sono problemi grossi, non puoi spaccare una persona, la cosa è impossibile e da evitare, quindi penso che una manifestazione di rabbia verso oggetti sia alla gran lunga meglio di un manifestarsi verso persone.
Tutte le immagini appartengono ai rispettivi proprietari.

lunedì 5 novembre 2007

2 tipi principali di manifestazioni della rabbia .




Manifestazione della Rabbia / Lava per Esplosione e manifestazione della stessa per fluidità.
Alla fin fine la similitudine rabbia / lava mi piace e mi sembra azzeccato per esprimere visivamente questo sentimento.
Come la lava ha ( conosco ) 2 forme di manifestarsi: in maniera Esplosiva e Fluida, mi sembra di intravedere due principali modalità di espressione della rabbia molto simili, cioè Rabbia Esplosiva e Rabbia Fluida. Fermo restando che si parla sempre di rabbia e non di cioccolatini, l’argomento e la stessa Rabbia può portare a problemi insiti in essa.
La forma di manifestazione della Rabbia Fluida, ha un livello di rischio basso, può sfociare con uno sproloquio o un fiume di insulti, può presentarsi con un ringhiare verso l’altro, un correre senza meta o un inseguire, un urlare, un camminare a passo svelto, un folgorare l’altro con lo sguardo. Comunque gesti che alla fin fine hanno un basso contenuto di pericolo.
Quando si manifesta la Rabbia Esplosiva, li sono cazzi. Partono pugni, calci, schiaffi, lancio di oggetti e forse ci rientrerebbero pure le urla. Comunque una volta innescata, inizia una escalation difficile da fermare, dove in questi casi intervengono le forze dell’ordine = carcere.
In definitiva, meglio una serie di manifestazioni di rabbia a basso contenuto di pericolo quindi una manifestazione fresca, immediata, che ti permetta di scaricare subito, piuttosto che una manifestazione repressa che prima o poi sicuramente si ripresenterà ma in maniera esplosiva, ingovernabile e ad alto rischio.

Possibile scaffale intitolato “Magma” .

Eruttazione dell’Etna di notte .

I post sull’argomento Rabbia, nella bacheca il microscopio allontanatore, stanno aumentando. Il filo logico nel trattarla non c’è, quindi sarebbe il caso di crearvi uno scaffale ad hoc, magari intitolato “Magma”, data la somiglianza tra la Rabbia ed il Magma.

L’ immagine è presa dal sito:

http://www.villaterradiaci.it/Galleria/Foto%20luogo/default.htm

piena di bellissimi scorci di Acireale, ci sono una serie di immagini che degnano di esser viste.

Le manifestazioni della Rabbia 02.

Come un colpo di cannone le reazioni fisiche della rabbia si presentano… possono far male.
 L’argomento rabbia è più vasto del previsto, continuiamo ed arriviamo a quota 4 post.
Tra i modi di manifestarsi della rabbia, abbiamo le “reazioni fisiche. Non parliamo di reazioni da laboratorio, ma di vita quotidiana, che puoi avere o ti si possono presentare ad ogni angolo.
Fermo restando che tutto si può sempre ricondurre a movimento di segmenti corporei, dal parlare al camminare, a volte questi pezzi di corpo che spostiamo nello spazio si realizzano con: pugni, calci, schiaffi, menar mani, spaccare cose, lancio di oggetti, urla, strette a stritolare, cecità.
I pugni sono come dei colpi di cannone, semplici, diretti ed immediati. Colpiscono ciò che hai davanti, senza prendere la mira però. Quante volte mi è capitato di vedere persone che prendono a pugni altri o cose, quando la discussione era degenerata, quando la rabbia si era intrufolata nel discorso e tutta la logica si era arenata. Si sfoggiavano i pugni, si davano botte di santa ragione e vedevi turme di persone accorrere per separare i due.
I calci con gli schiaffi sono delle armi collaterali, di solito la scelta di un pungo o di uno schiaffo è in base al posto dove vivi, se vuoi far male ed offendere parte lo schiaffo, se vuoi far male e mettere fuori gioco, parte il pugno. Il calcio si usa o come ultima difesa, o come primo attacco improvviso ( e sono cazzi ), o come corollario in una lite arrivata alla zuffa. In Sicilia lo schiaffo è più eclatante, oltre a ferire fisicamente ledi l’orgoglio della persona, insultandone la faccia. Ho sentito più che visto, per la strada, degli schiaffi: un suono secco simile ad un batter di mani, solo che mancava l’altra mano….
Nel menar mani rientrano un po’ tutti; pugni, schiaffi, calci. È il modo più veloce ed immediato di buttar via la rabbia, con indiscussi problemi legali.
Il campo degli oggetti cammina a braccetto con il menar mani, ma dipende dall’uso impiegato. Faccio un esempio, il lancio di una pietra ( e ne ho tirate e me ne sono arrivate ) può essere una offesa verso un altro tirandogliela di sopra, oppure se la stessa pietra la scagli da un’altra parte, ti sfoghi ma potresti non far danno. Oltre alla pietra capita di scaraventare una bottiglia d’acqua in faccia ( ci hanno provato a tirarmela, solo che dopo ho preso il telefono ed ho detto all’altro che chiamavo i carabinieri che lui già conosceva), gli lanci una sedia ( le ho ricevute e le ho tirate ), in maniera tale che come per i pugni dai un colpo, ti senti meglio e non ti sei fatto neanche male.
L’oggetto può anche essere lanciato contro il muro, per terra, contro il soffitto, classica la pallonata contro la porta del galletto di squadra, i cazzi sono quando c’è il portiere dentro ( io dopo in partita uscivo in scivolata ….. :- )) . Comunque il colpo parte e può essere diretto verso la sorgente di rabbia, o verso altro.